Genoa, Marassi rinnovato: il primo passo degli americani
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma in merito al Genoa americano e su mlMarassi.
Calcio e business. Le basi del futuro: genoano e genovese. I rappresentanti del fondo statunitense 777 Partners che ha rilevato il club rossoblù (accompagnati dall’a.d. del Grifone, Alessandro Zarbano) sono stati ricevuti ieri a Palazzo Tursi dal sindaco Marco Bucci, manager di lungo corso prestato alla politica, con una lunga esperienza professionale negli States. Un incontro costruttivo, a cui ne seguiranno altri nel medio periodo, dove sono stati toccati ieri vari temi, fra cui ovviamente anche quello del Ferraris. «I proprietari del fondo erano entusiasti e sorpresi nel vedere quante bellezze nascoste ha Genova. Abbiamo parlato praticamente quasi solo di investimenti, che ovviamente non vi posso riportare, altrimenti poi non investono più…». Facile intuire che nell’agenda presente e futura degli incontri con il primo cittadino genovese il tema del Ferraris possa rivestire un ruolo fondamentale, essendo lo stadio uno degli asset principali nel loro possibile sviluppo genovese. Sin dal giorno del loro insediamento, del resto, 777 Partners aveva messo l’impianto genovese al centro delle loro priorità di sviluppo. L’esempio portato il 22 settembre scorso con il Wanda Metropolitano di Madrid lascia intendere la volontà degli americani di proporre un Ferraris in grado di vivere sette giorni su sette. Bucci ha regalato a tutti gli ospiti la spilla con la croce di San Giorgio, simbolo della Repubblica di Genova.
In divenire La strada da fare, per uno stadio davvero fruibile anche al di fuori delle partite di Genoa e Sampdoria, si annuncia però complessa. Ad oggi, l’impianto di Marassi fa capo alla Luigi Ferraris s.p.a., società partecipata pariteticamente dai due club genovesi, che dall’estate 2019 hanno iniziato un corposo piani di lavori, suddivisi in tre lotti, sino al 2022, finalizzati al completo restyling dell’impianto. Tutto questo con l’auspicio che si possa arrivare alla cessione dell’impianto alle due società, secondo quanto previsto dalle norme in materia. L’Agenzia delle Entrate – era il 2018 -, aveva stilato una perizia valutando il Ferraris oltre 18 milioni di euro. Cifra, poi, scesa come base d’asta (andata deserta) a 16, 5 milioni. Cifra, però, ritenuta eccessiva dai club anche dopo un successivo ribasso.