L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla guerra in Ucraina.
C’è il rischio concreto che in Ucraina Putin ricorra alle armi chimiche, e in tal caso la Nato potrebbe intervenire nel conflitto. Con questo monito del presidente Andrzej Duda la Polonia si mette alla testa dei falchi nello schieramento Ue, appoggiata dagli Usa: la Russia, ha avvertito il consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan, pagherà «un prezzo alto» se userà le armi chimiche. Ma evocare questi scenari apocalittici non soffoca le speranze di una soluzione diplomatica del conflitto. Kiev si aspetta «risultati concreti», ha fatto sapere il suo capo negoziatore Mykhailo Podolyak, la cui delegazione avrà un nuovo incontro online con quella russa.
Mosca «è diventata molto più sensibile alla posizione ucraina» e «ha iniziato a parlare in modo costruttivo», ha assicurato Podolyak, riecheggiando le timide aperture di cui ha parlato sabato Zelensky. Le richieste di Kiev, ha aggiunto, riguardano in primo luogo un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe d’invasione. Anche da Mosca arriva una nota di ottimismo. Un membro della delegazione russa, Leonid Slutsky, ha parlato di «progressi significativi», auspicando che possano «trasformarsi in una posizione comune di entrambe le delegazioni e in un documento da firmare». Ma le trattative richiedono la presenza di un garante e mediatore internazionale, e i candidati privilegiati a questo momento sono Israele e la Turchia.
«Benvenuti, siamo pronti», ha scritto su Twitter il sindaco di Gerusalemme Moshè Lion. Ancor meno timida si mostra Ankara, con il ministro Cavusoglu che ha parlato di «serie discussioni» in corso tra Mosca e Kiev, dicendosi convinto che le loro posizioni «in qualche modo si sono fatte più vicine». Tra i principali temi affrontati c’è la futura «neutralità» dell’Ucraina. Forse il punto su cui si potrebbe registrare più facilmente una convergenza, viste le concessioni già fatte almeno a parole da Zelensky. Nel moltiplicarsi delle iniziative diplomatiche entra in gioco anche il Qatar, che ha inviato a Mosca il suo ministro degli Esteri Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.