Gds: “Vacanze a scuola finite, anzi no. In Sicilia il caos è l’unica certezza”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione caos nelle scuole in Sicilia.

Tutti a scuola da domani. Anzi no. Si va in ordine sparso con i comuni affidati alle ordinanze dei sindaci. Nelle città metropolitane di Catania, Palermo e Messina scuole chiuse. A Trapani niente lezioni fino al 21 gennaio. Nei comuni più piccoli aule pronte ad accogliere gli alunni. Cronaca di un pomeriggio con uno scontro tra Regione e Comuni capace di ridurre a brandelli i nervi anche del genitore più serafico della terra.

Una lunga giornata che inizia a metà mattinata quando è convocata la task force regionale guidata da Adelfio Elio Cardinale per discutere della ripresa della scuola e che si conclude in serata con le ordinanze dei sindaci (tra questi di Palermo, Leoluca Orlando e il collega di Catania, Salvo Pogliese) che chiudono fino a domenica le scuole. Dalla riunione della task force della durata di tre ore alla quale partecipano sindaci e rappresentanti dei sindacati e del mondo della scuola era emersa una linea: scuola aperte da oggi con la facoltà per i sindaci, in caso di peggioramento della situazione epidemiologica, di intervenire con apposite ordinanze secondo quanto prevede l’articolo 50 del Testo unico degli enti locali. «Non ci sono altre strade normativamente percorribili», avevano
detto l’assessore Roberto Lagalla e Cardinale, «adesso lavoreremo per potenziare gli hub vaccinali destinati alla popolazione scolastica non ancora coperta da vaccino e prenderemo contatto con le scuole anche per vaccinare negli istituti».

Ma i sindaci iniziano a storcere il naso. Nel corso della riunione l’Anci ha chiesto maggiore chiarezza e tempestività sui dati forniti dalla Regione. Dati sul numero dei positivi ma anche sul tipo di presenza e di pressione sulle strutture ospedaliere e sulnnumero dei vaccinati e la disponibilità di mascherine Ffpp2. Nel pomeriggio i sindaci si riuniscono in un’altra assemblea fiume, partecipano in 200. E qui emergono alcune divergenze tra i primi cittadini, alcuni dei quali abbandonano anche la riunione.

A fine serata una nota dell’Anci.  «L’Assemblea dei sindaci a larghissima
maggioranza ha espresso l’orientamento di ricorrere ai poteri di ordinanza», si legge nella nota, «avendo riguardo alle specifiche condizioni dei singoli comuni, attesa l’esistenza di pericolo a causa della mancanza dei necessari dati e dell’inadeguatezza degli strumenti necessari per l’attuazione dell’attuale quadro normativo, decidendo di prevedere l’orientamento per la  sospensione delle attività in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado nei rispettivi comuni fino a domenica 16 gennaio 2022, a partire anche da asilo nido e scuole dell’infanzia senza escludere la possibilità di ulteriori misure restrittive e rimettendo alle autorità scolastiche le modalità di svolgimento delle attività didattiche. Le ordinanze avranno un eccezionale e temporaneo periodo di vigenza per consentire l’acquisizione di dati certi e interventi delle altre autorità competenti».