Gds: “Un Palermo lento, prevedibile e legnoso ha rischiato di perdere contro il Cosenza”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che ieri ha pareggiato contro il Cosenza.

Ieri è accaduto esattamente quello che era prevedibile e che lo stesso Corini temeva. Non si spiega diversamente la scelta del tecnico di schierare per più di un tempo Segre nel ruolo di esterno destro per tamponare su Florenzi, escludendo Valente. Dunque, se la matematica non è una opinione fino a metà della ripresa il Palermo ha giocato con due soli veri attaccanti (Brunori e Solerì, escludiamo che gli esterni Segre e Aurelio possano definirsi tali), mentre il Cosenza ha giocato con Finotto, Nasti e con due esterni rapidi come Florenzi e Marras che hanno avuto nel 4-4-2 di Viali la funzionalità di attaccanti a tutti gli effetti. Insomma, Corini temeva il Cosenza che nel girone di ritorna aveva compiuto una straordinaria rimonta, temeva un rilassamento del Palermo, forse sapeva perfino che Verre non era nelle migliori condizioni.

Di conseguenza ha schierato una squadra molto prudente e, quando nel finale ha provato a vincere la partita inserendo Tutino e Vido giocando col modulo 3-4-3, ha rischiato di perdere. Perché con il Palermo sbilanciato in avanti il Cosenza in dieci minuti ha sfiorato il gol tre volte. Al 35′ su azione di calcio d’angolo da sinistra il difensore Meroni ha colpito ancora di te- sta mandando la palla di pochissimo fuori; al 47° Marras ha saltato Sala a destra ed ha crossato, sul palo lontano Delic ha corretto in rete ma il guardalinee ha alzato la bandiera per il fuorigioco, l’arbitro Sacchi ha atteso il verdetto del Var ed ha confermato la posizione irregolare dell’attaccante del Cosenza; al 49′ infine, col Palermo che sembrava un pugile all’angolo, D’Urso è entrato in area da destra ed ha calciato a botta sicura da pochi metri, Pigliacelli è uscito bene ed ha respinto.

Il Cosenza ha avuto dunque più occasioni da rete del Palermo che invece non ha mai davvero impegnato Micai. La squadra rosanero, che in questo girone di ritorna non ha vinto molto, ma ha quasi sempre giocato un buon calcio, ieri sera sé arenata. È stata prevedibile, lenta, legnosa ed ha subito la pressione del Cosenza, che come tutte le squadre che devono salvarsi ha aggredito con foga (a volte anche eccessiva come dice il numero degli ammoniti ogni portatore di palla rosanero, accentuando la cattiva condizione di forma di un giocatore come Verre. Che marcato a vista da Brescianini ha rinunciato al suo ruolo di leader e fatto del centrocampo rosanero. Con Verre fermo sulle gambe, Saric come sempre confuso e imprecis0, Gomes ha pagato il conto. Così, benché tatticamente il Palermo potesse contare su un giocatore in più in mezzo al campo, mai è riuscito a mettere insieme tre passaggi di fila. E senza Valente, che nella ripresa ha provato a rimediare senza troppa lucidità, sono mancati anche i cross per Brunori e Soleri. Bomber titolare dopo una buona partenza si è spento, il giovane romano ha lottato su ogni palla senza risultati.

Gds: “Il Palermo frena pure al Barbera. Pari col Cosenza, playoff più lontani”