Nei giorni scorsi, una foto circolata sui social ha fatto rabbrividire molti tifosi rosanero, quella che mostrava il manto erboso del Barbera devastato e in degrado. La mancata manutenzione ha contrbuito a rendere il campo un vero e proprio campo di patate ad un mese esatto dall’inizio del campionato. L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” però, tranquillizza tutti, intervistando l’agronomo Giovanni Castelli, secondo il quale la situazione è meno grave di quanto possa sembrare: «Ho l’evidenza dello stato del campo nella fase finale del campionato, fin quando il Palermo ha giocato l’ultima gara interna era adeguato e assolutamente buono, se non eccellente. Il campo di Palermo, come molti campi del centro-sud, ha però una particolarità: verso settembre-ottobre viene seminato un tipo di erbainvernale, che al termine del campionato lascia il posto ad un’erba adatta per le temperature estive. In sostanza, il «Barbera» è come un armadio con vestiti invernali ed estivi. Per le note vicende, il cambio d’abito a maggio non c’è stato e oggi il campo sembra devastato». Nulla di anomalo, dunque, ma l’abbandono da parte della società controllata da Arkus Network ha causato un ritardo che il nuovo Palermo rischia di pagare con un terreno di gioco inadeguato, almeno nelle prime partite stagionali. «Proprio perché siamo in piena estatee – continua l’agronomo – il tipo di erba presente dà il suo meglio proprio in questo periodo, se bencurata, nel giro di un mese e mezzo o al massimo due si può riprendere totalmente il problema. Giocarci sopra allungherà i tempi? Più che altro è un rallentamento dell’efficacia. Se l’obiettivo è quello di avere un campo all’altezza per la Nazionale, non vedo grossi problemi».