Un altro pomeriggio da incubo per il Palermo, che rischia di portarsi dietro strascichi pesantissimi, anche se al momento Dionisi non è in discussione. Come riportato dal Giornale di Sicilia, la partita contro il Catanzaro doveva rappresentare un punto di svolta per risalire la classifica e ritrovare il rapporto con i tifosi, ma si è trasformata in una disfatta totale. Una sconfitta che segna la terza battuta d’arresto stagionale in casa e lascia i rosanero fuori dalla zona playoff, con i playout ora distanti solo quattro punti.
La contestazione dei tifosi è stata feroce, raggiungendo un volume altissimo durante i 98 minuti di gioco sotto una pioggia torrenziale. Striscioni eloquenti, come quello nella Nord inferiore con la scritta «Fallimento totale», e cori offensivi contro l’allenatore Dionisi e il direttore sportivo De Sanctis hanno caratterizzato l’atmosfera del Barbera. Neanche la società è stata risparmiata dalla rabbia dei 18 mila tifosi presenti, che hanno affrontato condizioni meteo avverse pur di sostenere, o meglio contestare, la squadra.
Dal punto di vista tecnico, la sconfitta è figlia di un momento terribile che sta attraversando il Palermo e delle scelte discutibili di Dionisi, che ha schierato un inedito 4-4-2 per ovviare alle assenze di Diakité e Pierozzi. Il modulo non si è dimostrato efficace contro il 3-5-2 organizzato del Catanzaro, che con esterni larghissimi e il movimento di Iemmello sulla trequarti ha dominato il centrocampo e saltato il pressing rosanero. Il Palermo è apparso disorientato sin dai primi minuti, tant’è che al 3’ Biasci ha già portato in vantaggio gli ospiti con la sua terza rete consecutiva contro i siciliani.
Il gol iniziale ha scatenato ulteriormente la contestazione sugli spalti. Nonostante ci siano state occasioni per pareggiare, il Palermo è riuscito a trovare il gol del pari solo al 32’, con una deviazione di Nikolaou su calcio d’angolo battuto da Ranocchia e spizzato da Ceccaroni. Tuttavia, il pareggio non ha placato la contestazione, che è continuata imperterrita.
Nella ripresa, Dionisi ha provato a rimescolare le carte inserendo Brunori e Insigne al posto di Henry e Le Douaron. La mossa non ha dato i frutti sperati, con il Palermo che ha continuato a sbattere contro la difesa ben organizzata del Catanzaro. Al 37’, gli ospiti hanno trovato il gol vittoria con una magia di Pompetti, che ha fissato il risultato sull’1-2.
Il triplice fischio ha sancito la disfatta del Palermo e i fischi assordanti del Barbera hanno accompagnato i giocatori, invitati a non presentarsi sotto la curva Nord. La squadra di Dionisi è attesa ora da una sfida proibitiva contro la capolista Sassuolo, che ha già 19 punti di vantaggio. Una situazione impensabile a inizio stagione, quando il Palermo era considerato una delle squadre più forti della Serie B. La partita contro il Catanzaro è l’esatta fotografia di un campionato finora al di sotto delle aspettative, che richiede una svolta immediata per evitare ulteriori tracolli.