Gds: “Turris-Palermo, Campilongo: «Domani mi aspetto un match spettacolare. Quattro squadre per la vittoria finale»”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara di domani tra Turris e Palermo attraverso le parole di Sasà Campilongo.
Conoscere bene le piazze di Palermo e Torre del Greco è un conto, conoscere i punti di forza dei rosanero e della Turris di oggi è un altro. C’è poi chi, come Sasà Campilongo, può vantare una conoscenza ampia su entrambi i fronti.
Gli attacchi di Palermo e Turris sembrano essere in forma, che partita dobbiamo attenderci?
«In teoria sì, dovremmo aspettarci una partita spettacolare, tanto più dopo le prestazioni contro Bari e Foggia. La Turris è una squadra sbarazzina, ma subisce anche parecchio, perché porta molti uomini in area e gioca con la difesa alta. Il Palermo deve fare attenzione, è una squadra che gioca un bel calcio. Magari i rosa, sulla carta, sono più forti, ma il Palermo dell’anno scorso dimostra quanto contino questi discorsi, così come il Bari o il Catanzaro che da anni provano a vincere e non ci riescono. Però vedo entrambe le squadre in buona salute, secondo me sarà una bella partita».
Possiamo dire che l’attacco del Palermo abbia trovato la sua dimensione ideale?
«Naturalmente, non avendo più un giocatore come Lucca lì davanti, bisognava assestarsi un po’. Giocando col 3-4-2-1, gli attaccanti stanno più stretti rispetto ad un 3-4-3, quindi questo modulo ti permette di giocare più sul fraseggio che sulla palla lunga. Ecco, forse hanno patito qualche difficoltà da questo punto di vista, ma con giocatori come Brunori, Floriano, o lo stesso Silipo quando sta bene, secondo me puoi fare male agli avversari nello stretto».
Come si batte una squadra come la Turris?
«La Turris l’ho seguita in due partite casalinghe. Quando trovano squadre chiuse, giocano sulle ripartenze e puntano sull’uno contro uno. Si vede che Caneo è stato vice di Gasperini, perché gioca proprio come lui: cercano sempre le fasce e gli inserimenti degli esterni, con Giannone e Leonetti che sono due pericoli pubblici. Se però li salti sulla prima marcatura, qualora non dovessero riuscire a portare un pressing alto, allora hai 50-60 metri di campo libero per fargli male. Hanno sofferto contro Monopoli e Picerno per questo, in casa avranno spesso delle difficoltà giocando così. Se hanno davanti una squadra che si chiude, non trovano spazio».
E per la classifica, il Bari possiamo già considerarlo in fuga?
«Ma no, assolutamente no. I campionati si vincono a marzo-aprile, di certo non a metà ottobre. Ci sono ancora tanti mesi davanti, tante partite da disputare. Poi sì, il Bari sta facendo un buon cammino, ma non credo assolutamente che possa emulare quanto fatto dalla Ternana lo scorso anno. Non è un campionato per lepri, questo, ma credo comunque che la vittoria finale se la giocheranno loro, l’Avellino, il Palermo e il Catanzaro».