L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sui sogni delle squadre siciliane del girone I di Serie D. Il Troina punta la zona play-off. Di tutto questo ha parlato il direttore generale, Walter Giuffrida: «La sospensione del campionato è stata sacrosanta perché sulla salute pubblica non si scherza. Come società ci adegueremo a tutti i provvedimenti che verranno presi dalla Lega. Quando ad agosto sono entrato in società c’era una situazione a dir poco precaria. I primi giorni sono stati molto movimentati. Abbiamo richiamato Boncore e operato dalla mattina alla sera per mettergli a disposizione una rosa competitiva per affrontare la stagione nel migliore dei modi. A distanza di mesi posso dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro, visti i risultati ottenuti finora. Ma a parte l’aspetto sportivo, ci siamo trovati davanti anche il problema relativo agli spogliatoi del Proto, che erano stati demoliti per i lavori di ristrutturazione, e abbiamo risolto utilizzando i locali della palestra comunale, che si trova accanto allo stadio. Insomma, mi sono reso conto che fare il dirigente richiede tempo, impegno e passione.Prima dell’emergenza coronavirus avevamo già raggiunto la salvezza, se si tornerà in campo l’obiettivo sarà mantenere la zona play-off, un traguardo impensabile fino a pochi mesi fa». Il Marina di Ragusa continua a lavorare con allenamenti differenziati per ogni singolo giocatore. L’obiettivo è quello di non farsi trovare impreparati alla ripresa degli allenamenti e soprattutto in vista delle otto partite che restano alla fine del campionato. Il capitano rossoblù Giovanni Puglisi è rimasto in sede e dà il buon esempio: «Cerchiamo di seguire al meglio le direttive del tecnico. Ognuno di noi ha avuto un programma di lavoro ed a quello ci atteniamo. Fermare il campionato è stata una scelta giusta ed era il minimo che si potesse fare. Spero che al più presto si possa ritornare in campo perché ci manca». Il tecnico Salvo Utro non entra nel merita della decisione adottata dalla Lnd e dice: «Io alleno, non è mio compito prendere queste decisioni. Se hanno deciso di fermare tutto, è stato giustissimo farlo; speriamo che arrivino notizie positive». Il lungo stop imposto ai campionati ha fermato anche gli allenamenti in gruppo di Football Club e Acr Messina che, in questi giorni, si sono adeguate con il cosiddetto «smart working», testimoniato, soprattutto dalla società del presidente Arena con decine di video sui profili social ufficiali. Il Football Club Messina, infatti, ha comunicato ufficialmente lo stop fino al 17 marzo, ma riservandosi di prolungare questa misura oltre al fine di tutelare ogni singolo tesserato. E così sarà, considerando l’incertezza che regna sulla ripresa del campionato. Anche l’Acr Messina si è fermato, pur in assenza di comunicazioni ufficiali. Nulla è trapelato da casa Sciotto, anche se è facile immaginare come i giocatori stiano lavorando singolarmente dalle loro abitazioni, seguendo un lavoro individuale da svolgere a distanza e specifico per ognuno di loro. Situazione paradossale quella dell’Acr, trincerato dietro un silenzio inspiegabile da oltre un mese e che non riesce ad aprirsi alla propria tifoseria neanche in un momento così delicato, come quello che sta vivendo l’intera comunità.