Gds: “«Trapani, il presidente sono io». Heller vuole restare in carica”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla anche della situazione del Trapani. Rompe gli indugi -si legge il presidente del Trapani Giorgio Heller che interviene sul possibile avvicendamento alla guida del consiglio di amministrazione della società granata: «Se il dottor Giuseppe Pace è la persona in grado di portare al Trapani Calcio due milioni di euro necessari oggi per la copertura degli impegni presi e quelli da prendere per il mercato di gennaio, sono pronto a dimettermi». Situazione sempre più ingarbugliata all’interno della società granata di proprietà della Alivision Transport srl. A fine anno le voci di un dissidio con la proprietà rappresentata da Fabio Petroni con l’invito ad Heller a fare un passo indietro ed il nome di Giuseppe Pace, l’attuale presidente della Camera di Commercio di Trapani, quale possibile successore di Heller nelle dichiarazioni del consigliere Paolo Giuliano. «Entri pure in Cda – prosegue Giorgio Heller riferendosi a Pace – dimostri di poter apportare subito queste risorse e gli lascerò la presidenza. Colgo l’occasione per precisare che sono io il presidente del Trapani, al di là delle dichiarazioni fuori luogo del consigliere Giuliano». Dichiarazioni al vetriolo che confermano come a prescindere da atti formali non ancora adottati, la situazione resta ingarbugliata. Heller avrebbe chiesto garanzie finanziarie sugli ulteriori esborsi rispetto al budget preventivato in estate dopo i contratti stipulati con i tre calciatori svincolati giunti a Trapani (Biabiany, Grillo e Strandberg) ed il nuovo allenatore (Castori per Baldini) oltre che su quelle da sostenersi per il mercato di gennaio. Dal contrasto -prosegue il quotidiano – sarebbe seguito l’invito rivolto ad Heller a mettersi da parte per consentire l’ingresso di nuovi componenti nel Cda in grado di garantire l’apporto dei capitali necessari. Heller, però, è deciso a rimanere in sella, d’altronde la sua figura, soprattutto agli occhi della città, è andata ben oltre il suo effettivo apporto economico, visto che lo stesso Heller che in un primo momento aveva dichiarato pubblicamente la volontà di acquisire personalmente il 20% delle quote societarie, al momento non avrebbe dato seguito a questa sua intenzione. Forse questo ultimo dettaglio potrebbe avere avuto un peso importante in una vicenda in piena evoluzione, se è vero da un lato che i componenti di un consiglio di amministrazione restano in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio e dunque, senza un passo indietro di Heller, fino all’approvazione del bilancio per l’anno 2019 (entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio) il finanziere romano rimarrebbe in carica, a meno di un provvedimento di revoca da parte del socio unico che, tuttavia, se non supportato da “giusta causa” potrebbe determinare un ulteriore contenzioso giudiziario, l’ennesimo”.