L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su due tragici incidenti a Palermo.
La scia di sangue sulle strade non si ferma e altre due giovani vite restano spezzate sull’asfalto. Ieri sera in città è morto Simone Gnoffo di 18 anni. L’incidente è avvenuto in via Pietro Bonanno, la strada che partendo dalla zona della Fiera del Mediterraneo porta a Monte Pellegrino. L’altra vittima è Tommaso Di Giacomo di 22 anni, residente a Carini, rimasto ucciso in uno scontro tra due auto a Buseto Palizzolo, nel Trapanese.
Gnoffo ha improvvisamente perso il controllo della due ruote che stava guidando. Con la moto è finito contro un palo dell’illuminazione pubblica, impattando in modo violentissimo. Il giovane è stato portato a Villa Sofia, ma è deceduto subito dopo l’arrivo al pronto soccorso. In sella con lui anche un amico che fortunatamente non ha riportato gravi conseguenze. Ad effettuare i rilievi la squadra dell’Infortunistica della polizia municipale. Stando ad una prima ricostruzione la vittima indossava regolarmente il casco. Per cause ancora corso di accertamento, il ragazzo all’improvviso ha perso il controllo del mezzo ed è finito fuori strada. A confermare questa dinamica sarebbero stati gli altri amici che erano usciti con lui.
Escluso al momento il coinvolgimento di altri mezzi nel tragico sinistro. L’altra vittima è Tommaso Di Giacomo, 22 anni di Carini, che era a bordo della sua Peugeot 3008 blu e stava percorrendo la tristemente nota strada statale 187 che registra un sempre più alto numero di incidenti. All’altezza del rifornimento di benzina a Buseto Palizzolo, nel Trapanese, la tragedia. L’utilitaria sulla quale viaggiava Di Giacomo si è infatti scontrata con una Fiat Panda condotta da una donna che da quanto accertato proveniva da una strada laterale e si stava per immettere sulla statale. Dai primi rilievi pare che la Panda fosse appena uscita da una abitazione privata. Un impatto a quanto sembra inevitabile tra le due automobili. Ad avere la
peggio è stato il conducente della Peugeot.
Mentre la Panda dopo lo scontro ha finito la sua corsa tra un canalone che fiancheggia la carreggiata e alcune abitazioni che insistono lungo la statale, la Peugeot di Tommaso Di Giacomo, dopo probabilmente essersi girata su se stessa, è andata a sbattere violentemente contro un muretto e un palo della pubblica illuminazione distruggendolo. Tutto è avvenuto poco dopo le 12,30. I testimoni ancora sotto choc hanno immediatamente chiamato i carabinieri e i vigili del fuoco che sono immediatamente intervenuti. I vigili del fuoco hanno estratto il corpo della vittima dalle lamiere dell’automobile.
Sul posto sono intervenuti anche due mezzi del 118: il personale sanitario ha provato ma invano a rianimare Tommaso Di Giacomo. Per lui, però, non c’è stato nulla da fare. Il suo cuore ha cessato di battere poco dopo. L’impatto è stato devastante. Al momento sono in corso le indagini per capire la dinamica dell’incidente. Se c’è stata una disattenzione da parte di entrambi i conducenti o semplicemente è colpa dell’eccessiva velocità. Si cerca di capire come sia potuta accadere l’ennesima tragedia su questa strada che ogni anno miete numerose vittime. Una delle cause sembra essere la velocità. La statale 187, per com’è strutturata, invita alcuni automobilisti e centauri, noncuranti del pericolo, a premere il piede sull’acceleratore con troppa facilità. Sui social, intanto, corrono rabbia e tristezza.
Sono in tanti gli amici e i conoscenti che sul profilo Facebook del ragazzo lasciano un messaggio o un semplice ricordo. «Un bravissimo ragazzo, sono senza parole», scrive Tommaso su Facebook. «Sono sconvolta, non ho parole», dice Simona. «Un’altra vita spezzata troppo presto», scrive Angela. «Tommy, che la terra ti sia lieve», scrive Erika. Due mesi fa, nella stessa strada, ha perso la vita un’altra persona. A Pasqua, sempre lungo questa statale, direzione Buseto-Trapani, ha perso la vita Salvatore Lo Bue, 64 anni di Erice che viaggiava in sella ad una moto Honda. Lo Bue non è riuscito a governare la motocicletta dopo che nell’affrontare una curva, la ruota dell’Honda ha toccato del pietrisco che si trovava lungo la carreggiata e che avrebbe fatto sbandare il mezzo. Il volo sull’asfalto non gli ha dato scampo. Neppure il casco che indossava è riuscito a proteggerlo. Così come è accaduto a Simone Gnoffo.