Gds: “Torretta. I clan e il ponte con gli Usa, dieci arresti. In manette anche Raffaele Di Maggio, figlio del boss Giuseppe. Sarebbe il nuovo capo”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul legame fra la famiglia mafiosa di Torretta e quella di New York.
Sono dodici i destinatari della misura di custodia cautelare. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto della direzione distrettuale
antimafia Salvatore De Luca e i reati contestati, a vario titolo, sono associazione di tipo mafioso, detenzione di stupefacenti, favoreggiamento
personale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
In cella sono finiti Raffaele Di Maggio, 58 anni, figlio dello storico esponente mafioso torrettese Giuseppe Di Maggio, detto Piddu, coadiuvato da Antonino Ignazio Mannino, 64 anni e Calogero Badalamenti, 50 anni, detto Caliddu Varvazza, cui era affidata l’area di Bellolampo. Un ruolo di spicco nell’organizzazione lo avrebbe svolto anche Lorenzo Di Maggio, detto Lorenzino, 70 anni. Tra i destinatari della misura Calogero Caruso, detto Merendino, 84 anni (è stato posto ai domiciliari per via dell’età) anziano affiliato con un passato da figura di vertice della famiglia mafiosa di Torretta; suo nipote Filippo Gambino, 55 anni, Christian Calogero Zito, che si occupava dei contatti con gli Usa, Angelo Giovanni Mannino, 69 anni, Francesco Puglisi, 55 anni; Natale Puglisi,62 anni e l’omonimo Natale Puglisi di 55 anni.
La famiglia di Torretta era anche in grado di condizionare le attività del territorio, dall’edilizia all’agricoltura, dall’allevamento di bestiame agli appalti, anche dei comuni limitrofi.