Gds: “Terrasini, ansia e disperazione per Nino”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Antonio D’Amico disperso in mare a Terrasini.

La scena a Terrasini, presso lo strapiombo di Paternella, è carica di dolore e tensione. I soccorritori, uno dopo l’altro, salgono a testa bassa, segno che non c’è ancora traccia di Antonio D’Amico, il giovane di 22 anni scomparso in mare. Il suo amico fraterno, che era con lui al momento dell’incidente, non riesce a trattenere le lacrime, mentre chi cerca di consolarlo non riesce a trovare le parole giuste in un momento così drammatico.

Le ore passano e la speranza di ritrovare Antonio vivo si affievolisce sempre di più. Dopo un giorno e mezzo di ricerche incessanti, interrotte solo dalla notte, anche le persone con la fede più salda iniziano a dubitare. Le operazioni di soccorso sono state svolte con impegno da vigili del fuoco, capitaneria di porto, protezione civile e forze dell’ordine, che hanno esplorato ogni centimetro di costa e controllato anche le insenature più remote grazie all’uso di droni. Le ricerche si sono estese lungo tutta la costa da Terrasini fino a Trappeto, in un’area fortemente influenzata dalle correnti marine, ma finora senza risultati concreti. I soccorritori, con facce deluse e stanche, non possono che constatare la mancanza di tracce del giovane.

Una prima ricostruzione dell’incidente suggerisce che Antonio e il suo amico, Daniel Ghiveci, di 20 anni, erano andati a rilassarsi su una scogliera dopo una giornata di lavoro. La zona, nota per la sua pericolosità a causa dello strapiombo sul mare, offre una vista mozzafiato, ma il momento di tranquillità si è trasformato in tragedia quando un’onda anomala li ha travolti. Daniel è riuscito a salvarsi aggrappandosi con forza alla scogliera, lottando contro le onde per risalire, ma non ha più visto l’amico Antonio, nonostante i suoi disperati tentativi di chiamarlo.

I soccorsi sono stati immediati, con l’intervento di motovedette della guardia costiera e sommozzatori dei vigili del fuoco, ma le prime ore di ricerca non hanno portato a nessun risultato. All’alba del giorno successivo, le ricerche sono riprese con ancora più forza e coordinamento. Sono stati impiegati droni, elicotteri, squadre di terra e diverse forze dell’ordine. Nonostante l’impegno straordinario delle squadre di soccorso, il cuore dei familiari e degli amici di Antonio resta sospeso tra la speranza e la paura, mentre la ricerca continua, nella speranza di dare una risposta a un evento che ha lasciato tutti senza parole.