Gds: “Termini Imerese, il prete sotto accusa si difende: io malato, non posso fare sesso”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla vicenda legata al prete di Termini Imerese accusato di induzione alla prostituzione.
Il prete resta in carcere e si proclama innocente, la mamma di uno dei ragazzini lascia gli arresti domiciliari. Il giudice ha respinto l’istanza presentata dal legale di don Vincenzo Esposito, il sacerdote originario di Caltavuturo, ma parroco in un paesino della provincia di Perugia, arrestato con la gravissima accusa di induzione alla prostituzione minorile.
Secondo l’accusa avrebbe pagato alcuni minorenni piccole somme di denaro per farsi spedire foto e filmati a luci rosse, alcuni visionati anche «in diretta». Nell’istanza al gip presentata dal suo legale, l’avvocato Renato Vazzana, si sottolinea un altro aspetto, per così dire più personale. Don Vincenzo ha una patologia che non gli consente alcun tipo di rapporto sessuale, cosa peraltro assolutamente proibita nella sua condizione di sacerdote. Nel suo caso però sarebbe in ogni caso impossibile, qualora anche lo volesse. Dunque nessuna ammissione, almeno in questo momento, anzi una ricostruzione del tutto opposta a quella dell’accusa.