Gds: “Tentata scalata al Palermo calcio. Dietro i fratelli Tuttolomondo spunta Diabolik, il boss laziale”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’inchiesta relativa all’arresto dei fratelli Tuttolomondo.
Spunta anche “Diabolik”, rendendo ancora più torbido il contesto in cui si muovevano i Tuttolomondo e gettando ombre pure sulla provenienza dei soldi che avevano a disposizione. Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, è l’ultrà della Lazio ucciso il 7 agosto 2019 a Roma, ritenuto al centro di un grosso traffico di droga.
Ecco quanto riportato:
“Tre mesi più tardi, il 28 novembre, gli investigatori della capitale fanno scattare la maxi operazione «Grande raccordo criminale» e finisce in carcere tra gli altri Adamo Castelli, ritenuto vicino alla banda di narcotrafficanti capeggiata da «Diabolik».
Si scopre adesso che Castelli era uno degli interlocutori di Salvatore Tuttolomondo con il quale intrattiene alcune conversazioni registrate dai finanzieri. Una di queste riguarda praticamente gli unici soldi che i Tuttolomondo avrebbero sborsato nella vicenda del Palermo e cioè i 45 mila euro che erano stati anticipati per la fideiussione necessaria all’iscrizione per il campionato di serie B. Ma anche quello era un imbroglio, i soldi al broker bulgaro che doveva fornire la garanzia non erano mai stati versati e la squadra non potè iscriversi al campionato. Ma quei 45 mila euro anticipati, non torneranno più indietro. Castelli parla di questo con Tuttolomondo e afferma «adesso ci ridanno i soldi nostri», «rivendicando dunque – scrive il gip – la paternità dei 45 mila euro. Siccome Castelli è stato di recente arrestato nell’indagine della Dda di Roma, sorgono ulteriori dubbi sulla liceità della provenienza dei soldi investiti nella Us Città di Palermo».