Gds: “Sprechi, favori, appalti pilotati: bufera e arresti ai vertici dell’Ast”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle indagini verso l’Ast.
Il carrozzone pubblico trasformato in un centro d’affari privati, dove pilotare appalti, assumere amici segnalati dalla politica, truccare bilanci e gonfiare costi. Uno scenario inquietante all’insegna della corruzione e dello sperpero dei soldi della Regione portato a galla dagli investigatori della guardia di finanza, che ieri hanno chiuso l’indagine sull’Ast, l’Azienda siciliana trasporti specializzata nei collegamenti urbani ed extraurbani con gli autobus a totale partecipazione di Palazzo d’Orleans.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal pm Andrea Fusco, è sfociata ieri nell’operazione «Gomme Lisce» con nove provvedimenti cautelati firmati dal gip Marco Gaeta con accuse a vario titolo di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato, ma ci sono altri sette indagati per i quali non sono state adottate misure.
Agli arresti domiciliari è finito Andrea Ugo Enrico Fiduccia, 71 anni, originario di Marineo, direttore generale dell’Ast. Interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi per Gaetano Carmelo Maria Tafuri, catanese di 51 anni, ex presidente del Cda Ast, Felice Maria Genove se, messinese di 53 anni, revisore contabile del bilancio Ast, e Giuseppe Carollo, palermitano di 62 anni, componente dell’ufficio legale e affari generali di Ast. Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi per Alessio Porzi, 62 anni, amministratore di fatto della Porzimark srls di Cannara (Perugia), Alberto Carrotta , 68 anni, amministratore di fatto della Officine del turismo srl (poi ALC 14 srl di Palermo), Massimo Albanese di 46 anni, referente della Officine del turismo srl (poi Alc 14 srl), Mario Salbitani, 37 anni di Melfi, e Giuseppe Telesca di 46, nato a Potenza, referenti della Inhr, agenzia per il lavoro di Potenza.
Gli altri indagati sono l’agrigentino Giovanni Amico di 52 anni, Teresa Salamone, nata a Palermo nel ’73, Giovanna Monteleone, piemontese di 49 anni, Beatrice Manno, palermitana di 44, Teresa Maniscalco di 48, palermitana, i palermitani Orsola e Salvatore Porretto, rispettivamente di 58 e 63 anni. Al centro delle indagini ci sono appalti per una decina di milioni di euro a partire dal 2020: forniture di gomme, acquisti di autobus in Israele e di mascherine anti-Covid, servizi di biglietteria elettronica, assunzioni di personale attraverso un’agenzia interinale, ma anche l’ambizioso progetto di creare una compagnia aerea siciliana.