L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Soleri che ha ritrovato il gol.
La rivincita della panchina e sempre Sempre il solito Soleri. Basta un attimo di disattenzione della difesa avversaria e lui butta la palla in rete. È quello che è accaduto con la Reggina, domenica scorsa al Barbera. Un colpo di testa imparabile per il portiere amaranto Contini, col pallone che si è insaccato perfettamente nel sette, non lasciando scampo all’estremo difensore. Questo è Soleri, ormai il pubblico palermitano si è affezionato a lui e lui si è affezionato ai tifosi rosanero, che nel momento del suo gol hanno immediatamente urlato forte il suo cognome su invito dello speaker del Barbera. L’attaccante cresciuto nel settore giovanile della Roma è un leader silenzioso.
Un centravanti di «riserva» sì, ma di lusso. Perché quando entra può sempre esser decisivo per per-mettere al Palermo di portare a casa il risultato. Era seduto in panchina, guardando i suoi compagni lottare in campo contro una delle formazioni più attrezzate del campionato, quando Corini lo ha gettato in campo al 77′, al posto di uno stanco Brunori, subito dopo il gol incassato a causa della sfortunata deviazione di Marconi che ha sorpreso Pigliacelli.
A Soleri sono bastati – però – solo quattro minuti per non far rimpiangere al tecnico il suo bomber. Il cross di Mateju era di quelli che bisogna girare con tanta forza ver-so la porta per provare a far gol e lui lo ha fatto con tutta la grinta che aveva in corpo dando al pallone una velocità straordinaria, oltre che precisione. Un colpo di testa che ricorda un gol di Cavani contro il Torino nella stagione 2008-2009, nella stessa porta, su cross di Simplicio dalla destra.