L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” traccia un bilancio del primo giorno di obbligatorietà del green pass sul luogo di lavoro.
All’ingresso dell’Ars una funzionaria è stata fermata di buon mattino perché senza green pass. E quando le è stato chiesto se avesse almeno un tampone negativo ha risposto che non poteva fare il test perché aveva una ferita al naso. Scene dal primo giorni dell’era green pass in Sicilia.
All’Ars i dipendenti rispediti a casa sono stati solo due: perderanno lo stipendio fino a quando non potranno esibire il certificato che attesta la vaccinazione. Alla Regione è andata meglio ma un monitoraggio preciso si avrà solo nei prossimi giorni. Ciò che risalta subito è che in vari uffici, anche nei Comuni e nelle aziende partecipate, ci sono state decine di assenze per ferie o malattia.
Un modo per prendere tempo e nell’attesa magari ottenere il vaccino. A Messina, per esempio, c’è stata una raffica di certificati medici all’Atm: l’assenza di 46 dipendenti ha creato problemi all’azienda dei trasporti costretta a trovare sostituti per garantire il servizio. In più quattro autisti che si erano presentati al lavoro senza la carta verde sono stati bloccati e invitati a tornare solo quando saranno in possesso della certificazione. A Siracusa un poliziotto in servizio alla Questura è stato sospeso perché privo di green pass. Lo ha rivelato lo stesso agente postando sul suo profilo social il verbale firmato dai suoi colleghi: «Non potrò accedere nei luoghi di servizio, sospeso e senza stipendio fino al 31 dicembre, poiché non in possesso dell’infame tessera verde, degna del regime nazista della Germania di Hitler degli anni Trenta».