L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sui rientri in Sicilia dalle zone rosse. Nelle ultime ore, 12 mila persone sono entrate in quarantena e il dato aggiornato alle 18 di ieri, con ogni probabilità è destinato a salire. Un boom di iscrizioni effetto delle due ordinanze del governatore Nello Musumeci, che hanno trasformato in obbligo la facoltà della quarantena domiciliare di due settimane per chi arriva dalle aree più a rischio contagio, predisponendo, oltre alla chiamata al numero verde della Protezione civile, al Comune di appartenenza, al dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio o al proprio medico curante, anche la compilazione di un apposito modulo online sul portale www.siciliacoronavirus.it. Soddisfatto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, «perché il sito sta funzionando benissimo e i siciliani tornati dal Nord stanno dimostrando di essere responsabili, ascoltando l’appello del nostro presidente», che nelle scorse ore, su Facebook, aveva invitato chi rientra a registrarsi sul sito web. Razza, però, non nasconde preoccupazione «per i casi positivi al Coronavirus aggiuntivi che in Sicilia si possono determinare a causa dell’esodo verso il Sud. Oltre che sulla civiltà di chi torna nell’Isola, confidiamo adesso anche sui controlli sanitari nei porti, gli aeroscali e le stazioni ferroviarie, in capo all’Usmaf e alle prefetture». Claudio Pulvirenti, direttore generale dell’Unità di sanità marittima, aerea e di frontiera della Sicilia, afferma: «stiamo provvedendo da giorni, con la misurazione della temperatura a quei pochi passeggeri in arrivo negli aeroscali siciliani. Il grosso dei viaggiatori, però, sta entrando con i treni o con le auto private munito di autocertificazione», il modulo precompilato con il quale è possibile uscire dalle zone rosse del Nord per motivi urgenti, «e in questo caso, visto che treni e pullman in arrivo a Messina non sono di nostra competenza anche se si spostano su traghetto, è l’Asp provinciale che dovrebbe monitorare». Dal nuovo bollettino regionale dei contagiati emerge una buona notizia: tra sabato scorso e le 12 di ieri – orario in cui viene divulgato il dispaccio – in Sicilia è stato registrato un solo caso in più, che porta il totale a 54 persone, di cui 19 ricoverati, sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e un altro a Enna. Tra questi, solo uno è in terapia intensiva per precauzione, mentre sono 35 le persone in isolamento domiciliare, e i 25 componenti della comitiva bergamasca in vacanza a Palermo sono risultati negativi dopo aver eseguito per tre volte il tampone. Nel dettaglio, 11 contagiati sono ad Agrigento, 27 a Catania, uno a Enna, due a Messina, 10 a Palermo, uno a Ragusa e due a Siracusa. In attesa del nuovo bollettino, nella giornata di ieri altri due pazienti sono stati ricoverati a Messina. Da oggi, inoltre, in ottemperanza delle disposizioni nazionali e regionali emanate per il contenimento del Covid 19, le Asp provinciali e la Fondazione Giglio di Cefalù, hanno cominciato a sospendere temporaneamente le visite e le prestazioni ambulatoriali «differibili» e programmate, assicurando solo quelle urgenti per evitare assembramenti nelle sale d’attesa dei poliambulatori.