L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla nuova emergenza covid in Sicilia.
Passano le ore, cresce la richiesta di tamponi, fino a ridurre al lumicino le scorte negli hub, e aumentano i contagi, tanto da disintegrare, uno dopo l’altro, i record epidemiologici dell’Isola. Ed è così che nella Sicilia sempre più gialla, ieri vicina alla soglia dei quattromila nuovi positivi al SarsCov2 con l’ennesimo picco raggiunto da inizio emergenza, insieme alla curva del virus sale pure l’allerta focolai nei comuni, con centinaia di famiglie finite in quarantena, da un capo all’altro della regione.
A cominciare dalla provincia di Palermo, da Marineo, dove il sindaco, Francesco Ribaudo, a fronte degli oltre 150 concittadini in isolamento domiciliare e delle infezioni in rapida ascesa, ha emanato un’ordinanza da semi-lockdown vietando gli spostamenti – se non per «lavoro, necessità, salute o ristoro» – nonché feste ed eventi, obbligando all’uso di mascherine dovunque e intensificando i controlli della polizia municipale.
Ma non se la passano certo meglio i comuni dell’Agrigentino, specialmente Ribera e Canicattì, dove i sindaci sono pronti a entrare in zona arancione seguendo il solco dei dieci paesi che si trovano già sotto restrizione su ordinanza regionale: Gravina di Catania in area etnea, Marianopoli e Butera nel Nisseno, Terme Vigliatore, Scaletta Zanclea, Barcellona Pozzo di Gotto, Fiumedinisi, Gualtieri Sicaminò, Milazzo e San Filippo del Mela nel Messinese.