Gds: “Sicilia, aumentano i casi scoperti negli aeroporti. Il commissario Costa: «Sono persone con sintomi o raffreddori, non dovrebbero viaggiare»”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia2 si sofferma sull’aumento dei casi covid.

La Regione almeno per il momento non dovrebbe mettere in campo nuove restrizioni nonostante il trend dei contagi sembra destinato a salire per effetto delle feste natalizie. Resta comunque alto il livello d’attenzione anche sulla variante Omicron di cui ieri è stato scoperto il terzo caso allo scalo del “Falcone e Borsellino” di Palermo.

Osservati speciali sono appunto gli aeroporti, i porti e lo Stretto di Messina, i luoghi di frontiera da cui transitano i turisti ma anche moltissimi siciliani che rientrano nell’Isola dall’estero o da altre regioni italiane per trascorrere Natale e Capodanno con i parenti. A lanciare l’allarme è il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, che ieri ha partecipato al consueto punto della situazione settimanale tenuto dal dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca: “Assieme agli altri colleghi – spiega Costa – abbiamo convenuto che attualmente non c’è la necessità di varare nuovi provvedimenti ma, ovviamente, siamo pronti ad intervenire qualora dovessimo ravvisarne l’esigenza”.

Semmai la preoccupazione “è che troviamo sempre più positivi durante i tamponi effettuati negli aeroporti siciliani”, avverte Costa che svela di aver individuato il terzo caso di variante Omicron di cui adesso si attende il sequenziamento “per poterlo confermare. In ogni caso bisogna stare tranquilli anche perché siamo sempre impegnati a fare un tracciamento minuzioso”. Il commissario Covid rivendica il fatto che negli aeroporti dell’Isola “i controlli sono sempre molto efficaci ma evidentemente da altre parti non è così – denuncia Costa – visto che ogni giorno individuiamo una ventina di contagiati tra i passeggeri, alcuni con sintomi come febbre o raffreddore. Queste persone non dovrebbero nemmeno partire e invece a volte le intercettiamo dopo l’atterraggio: quelli positivi, se non hanno un posto dove stare, li mandiamo in isolamento al Covid Hotel che nel frattempo si sta riempiendo”.