L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Dario Mirri, presidente del Palermo.
«Non sono contento, ma credo non lo sia nessuno dei nostri giocatori, così come non lo sono Boscaglia, Sagramola e Castagnini. Sono stati commessi degli errori, è chiaro che quando si perdono quattro partite su dodici si siano commessi degli errori. Dagli errori, però, si impara. Siamo una società giovane e sarebbe presuntuoso dire che errori non se ne commettono, poi non c’è dubbio che tutto sia migliorabile e che si debba imparare da quegli errori».
«Ci sono state tante cose positive e tante cose negative – prosegue Mirri – se abbiamo un minimo di amor proprio, non possiamo non riconoscere che si può far meglio. Siamo stati costruiti per realizzare un progetto vincente, so bene che quando si vince vincono tutti e quando si perde è colpa del presidente, ci ho messo la faccia dopo la sconfitta mortificante di Bisceglie e da lì i giocatori si sono assunti ulteriormente le loro responsabilità. Credo però che oggi stiano dimostrando di essere un gruppo unito, di persone perbene e appassionate, che stanno rendendo orgogliosi i tifosi».
«La stagione non ha nessuna logica – ammette Mirri – e in un’azienda in cui inizi l’attività senza avere ricavi, al netto dell’accordo sottoscritto con Infront, credo che qualunque attività non abbia sostenibilità. Stiamo affrontando una tempesta con dignità, rispettando gli impegni, perché abbiamo mantenuto quell’investimento pari alla differenza tra costi e
ricavi di 6 milioni di euro».
«Se ci sarà bisogno di intervenire, lo stabilirà chi ha queste competenze. Né io, né Di Piazza, abbiamo voglia di buttare soldi. Li vogliamo destinare per quello che è necessario alla squadra. Se sarà necessario migliorarla, si farà, ma non è detto che spendendo si ottengano risultati migliori. Lo dimostra il Bari, che lo scorso anno ha perso la promozione contro la Reggiana. La Ternana è al terzo anno che continua a fare investimenti e ora sta realizzando un progetto che magari tre anni fa contava di fare subito».