Gds: “Serie B, non c’è spazio per i nostalgici: i playoff sono benedetti”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” attraverso un pezzo a firma di Carlo Brandaleone si sofferma sull’importanza dei playoff nel campionato di serie B.
Benedetti playoff. Comunque finisca questo campionato di Serie B è facile ribadire che senza questi spareggi sarebbe tutto diverso, sarebbe un altro calcio. Come lo è stato a lungo. E quando parliamo di playoff, parliamo anche dei play-out. Non siamo d’accordo con i nostalgici del calcio «antico»: quello dei due punti per la vittoria, della tv in bianco e nero, senza sostituzioni e senza «appendici» in testa e in coda.
Il calcio della lunga serie di partite primaverili insulse e talvolta accomodate tra squadre che a marzo non avevano più nulla da chiedere alla stagione. Da anni non è più così e restando ai nostri giorni – a questo torneo cadetto ancora senza verdetti – a cinque giornate dal termine nessuna delle venti squadre può dirsi senza un obiettivo da raggiungere. Nessuna può ancora tirare i remi in barca, rilassarsi, nessuna partita può dirsi scontata.
Con la possibilità di arrivare ottavi e competere dunque per la promozione in A sono tante le squadre che possono coltivare la speranza di un gran finale. Frosinone e Genoa sono ormai lanciate verso la promozione diretta; poi sei posti per designa- re la terza promossa: Bari, Sùdtirol, Cagliari, Parma, Pisa e Reggina, a tre punti segue il terzetto composto da Palermo, Modena e Ternana, poi anche l’Ascoli e il Como.
Almeno undici squadre hanno il diritto di provarci con cinque giornate ancora da giocare. E quante squadre sono «interessate» dai play-out per evitare il quintultimo posto? Praticamente tutte, tranne le prime otto. Insomma, questa formula ha creato una diversa competitività, forse esasperata, non sempre equa (pensiamo alla terza in classifica che in altri tempi in Serie B sarebbe stata promossa diretta- mente in A) ma certamente utile per rendere avvincenti e più regolari i campionati. Il meccanismo dei play-off è nato negli Stati Uniti, la Nba (il massimo torneo di basket del mondo) lo ha inaugurato nel 1947.