L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” ricorda la sfida di Coppa Uefa contro lo Schalke 04, a distanza di 14 anni. A Gelsenkirchen, per la precisione, contro uno Schalke 04 che si sarebbe arreso solo dinanzi ai futuri campioni del Siviglia. Eppure, per larghi tratti del doppio confronto, la squadra di Papadopulo riuscì a tenere testa ai giganti della Ruhr, forti di una lunga esperienza tra Uefa e Champions League. Eppure, al fischio d’inizio della «AufSchalke» Arena (il 16 marzo 2006), chi aveva la qualificazione in pugno era proprio il Palermo. All’andata, infatti, una rete di Brienza fece esplodere il «Barbera» regalando il primo round ai rosanero, chiamati a difendere il minimo vantaggio nella trasferta tedesca. La difesa schierata davanti ad Andujar (portiere «prescelto» per la coppa) vedeva presenti Barzagli, Zaccardo e Terlizzi, con Conteh al posto del futuro campione del mondo. In mediana tutti i big, Mutarelli e Barone ai fianchi di Corini, mentre in avanti venne confermato Godeas con Santana e Gonzalez alle spalle. Il miglior Palermo possibile, o quasi, con Giovanni Tedesco e Brienza pronti a subentrare dalla panchina in caso di necessità. Per 44 minuti, il Palermo riuscì a reggere, poi l’abisso, a pochi istanti dall’intervallo: Corini salva un pallone sulla linea di porta, ma lo fa con la mano. Espulsione e rigore per lo Schalke, trasformato da Kobiashvili, che pareggia i conti con l’andata trovandosi un avversario in dieci uomini per metà partita. La superiorità numerica è sfruttata alla perfezione dai tedeschi, che trovano al 72’ il raddoppio con Larsen e chiudono i giochi a dieci minuti dal termine con Azaouagh. Mai nella sua storia, il Palermo si era portato così avanti in Europa. Di quella squadra sono rimasti solo Santana e Rinaudo, il primo come capitano, il secondo come dirigente.