Gds: “Rischio contagio. Svolta Almaviva, entro lunedì tutti i dipendenti al lavoro da casa”

L’emergenza Coronavirus continua in Italia e in Sicilia, anche Almaviva ha deciso di prendere delle misure restrittive per evitare la diffusione del virus, da lunedì infatti i dipendenti lavoreranno da casa. L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” fa il punto della situazione. Almaviva ha deciso che, entro tre giorni, gli oltre duemila lavoratori del call center potranno lavorare da casa. La paura del Coronavirus manifestata dai dipendenti, che si concentravano anche in settecento nella sede di Palermo, e la pressione dei sindacati hanno convinto l’azienda a prendere tempo fino a lunedì per verificare la disponibilità dei clienti a dare il loro consenso per svolgere l’attività da remoto. Vodafone e Enel, a cui però si risponde da Catania, si sono già dichiarate favorevoli mentre si attendono le risposte dagli altri committenti «pesanti» come Wind, Tim, Amg Gas, Trenitalia e Alitalia, che invece rappresentano il traffico palermitano, per dare il via all’operazione che dovrebbe portare circa il 98 per cento degli addetti del gruppo a effettuare lo smart working. Allo stesso tempo Almaviva ha garantito le massime condizioni di sicurezza per gli operatori che rispondono al numero verde 1500 dedicato proprio all’emergenza Covid-19, l’unico che in quanto di pubblica utilità, potrebbe continuare a rispondere dagli uffici di via Cordova.

«Di fronte all’emergenza più drammatica della nostra storia recente – scrive Almaviva in un comunicato – chi ha responsabilità d’impresa deve assumere scelte nette, farsi parte della soluzione e, senza alcuna esitazione, contribuire ad azzerare i rischi della diffusione virale per spezzare la catena del contagio. Con questa consapevolezza, Almaviva ha deciso di sospendere entro le prossime 72 ore tutte le attività dei lavoratori nei propri call center sul territorio nazionale, oltre 5 mila, che non possano essere gestite attraverso smart working, portando da remoto l’operatività al domicilio dei lavoratori, modalità già adottata da 3500 dipendenti del gruppo nel settore IT». In grande velocità è stato messo a punto, con gli informatici del gruppo, un sistema in grado di ricevere le chiamate al domicilio dei lavoratori. «La protezione delle persone, la tutela della loro salute, la sicurezza delle loro famiglie, costituiscono un valore fondamentale e, insieme, il più prezioso degli anticorpi per contrastare e battere il nemico invisibile e devastante. Abbiamo condotto ogni sforzo – continua Almaviva nel suo comunicato – e assunto tutte le misure prescritte per garantire la sicurezza delle persone che lavorano nei nostri call center, impegnate quotidianamente nel dare continuità ai servizi di assistenza. Il pieno rispetto delle regole è condizione indispensabile, ma oggi non basta. La cautela verso chi lavora deve essere assoluta, la prevenzione deve essere radicale, i call center a rischio zero». Per il sindaco Leoluca Orlando e l’assessora Giovanna Marano «l’annuncio di Almaviva di utilizzare lo smart working per tutte le lavoratrici ed i lavoratori è una scelta responsabile ed è in questo momento esempio per il settore e per l’insieme del mondo dei servizi. Confidiamo nel fatto che i loro committenti diano il via libera per mettere in sicurezza il valore del lavoro in forme innovative garantendo la piena applicazione delle norme del decreto sul Covid-19. Almaviva Palermo in questo momento è anche un’azienda di frontiera perché gestisce numero verde 1500 a servizio del nostro paese, con straordinario impegno e professionalità».

Lo sguardo però è tutto rivolto a cosa potrà accadere nei prossimi tre giorni: «A questo punto – dichiara Francesco Assisi, segretario generale della Fistel Cisl Sicilia – attendiamo che i committenti con senso di responsabilità e a tutela della salute nazionale, come stanno già facendo tutte le grandi aziende dei vari settori merceologici del paese, aderiscano alla richiesta di Almaviva. È indispensabile tutelare la salute dei lavoratori ed anche la continuità lavorativa di questo comparto che stava già attraversando serissime difficoltà al fine di non determinare la desertificazione del comparto al termine di questa gravissima emergenza sanitaria».

Massimiliano Fiduccia, segretario Slc Cgil Palermo, sottolinea «l’atto di coraggio e di lungimiranza da parte dell’azienda di porre al primo posto la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche alla luce delle recenti rivendicazioni sindacali e dei decreti ministeriali. Ora più che mai – aggiunge Fiduccia – è necessario intervenire su smart working, lavoro agile e telelavoro. Occorre tutelare tutti i lavoratori sia in termini di sicurezza che di continuità occupazionale e sensibilizzare la committenza per sbloccare il lavoro da casa a partire da quei servizi di pubblica utilità, come ad esempio il 1500 del ministero della Salute. Attendiamo inoltre le ulteriori misure che il governo metterà in campo per imprese lavoratori e famiglie. Se entro 72 ore Almaviva non riceverà risposta positiva dalla committenza, sarà costretta a chiudere i siti utilizzando le misure e gli ammortizzatori sociali in essere, come la cassa integrazione. Fatta eccezione per il numero verde 1500: per i lavoratori impiegati su questa commessa chiediamo la massima attenzione».

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Redazione Ilovepalermocalcio