L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle misure per arginare l’emergenza Coronavirus. Musumeci ha deciso di dare un’ulteriore stretta sui collegamenti da e verso le altre regioni e prepara un piano C per l’eventuale picco di contagi da Coronavirus. Dopo aver creato circa 1.000 posti destinati ai prossimi contagiati (è questo il piano B in fase di attuazione), la Regione è pronta a realizzare in tutta fretta nuovi ospedali nell’area della vecchia fiera del Mediterraneo di Palermo e alle Ciminiere di Catania. Musumeci è preoccupato dal fatto che nell’Isola in una settimana sono arrivate 31 mila persone da altre regioni. Almeno 8 mila dalla Lombardia. E il timore è che il controesodo non sia finito:«Sappiamo – ha esordito ieri il presidente della Regione a “In mezz’ora”, la trasmissione di Raitre condotta da Lucia Annunziata – che molti altri stanno arrivando in macchina, nave o con altri treni. Non ci sono infatti solo i treni notturni, già bloccati. E per questo motivo ho chiesto al governo nazionale di autorizzare l’uso dell’esercito per presidiare porti, stazioni e lo Stretto di Messina». Musumeci precisa «di non pensare di portare i carri armati per le strade ma di utilizzare quei militari che già sono qui per l’operazione Strade sicure. I prefetti sono stati allertati in questo senso». Il nuovo provvedimento prevede «la sospensione dei collegamenti aerei, nazionali e internazionali, a eccezione di due voli al giorno tra Roma e Palermo/Catania. Operativo pure il blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi. Garantite solo le merci». Possibili gli spostamenti per i passeggeri da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina e viceversa ma solo «per comprovate esigenze di lavoro o di salute». Con Roma sarà mantenuto un solo treno intercity al giorno. Controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per le merci.