Gds: “Quel dio del pallone di nome Totò. Una statua per il nostro Schillaci”

Come scritto da Danilo Maniscalco sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, la figura di Totò Schillaci, a tre mesi dalla sua scomparsa, merita un tributo tangibile che celebri non solo lo sportivo, ma l’uomo capace di ispirare e unire un’intera comunità. Paragonato agli eroi della statuaria greca, Totò è stato un “campione” nel senso più profondo del termine: non solo un vincitore sul campo, ma un simbolo di riscatto sociale e orgoglio cittadino.

Le notti magiche e il riscatto di un uomo del popolo
Nelle notti magiche di Italia ’90, Schillaci ha incarnato il sogno di un’intera nazione, diventando capocannoniere del torneo più prestigioso del mondo con sei gol indimenticabili. Ma il suo ritorno a Palermo, nel quartiere Cep dove è cresciuto, è stato un momento di trionfo che ha trascinato con sé un intero popolo. Lì, tra le strade diroccate che Schillaci aveva calcato da bambino, si celebrò un’onda di orgoglio e riscatto mai vista prima, con bandiere, sirene e un palco montato appositamente per accogliere l’eroe di casa.

Un tributo per il futuro
Maniscalco propone un’idea ambiziosa: realizzare una statua in suo onore, una scultura che, come le opere greche, tramandi alle future generazioni l’essenza e il valore di Totò Schillaci. La statua, collocata proprio nel quartiere Cep, sarebbe un simbolo di memoria e ispirazione per i più giovani, un’opera che nobiliterebbe lo spirito di comunità.

Un’eredità condivisa
Perché fermarsi al Cep? Una gemella della statua potrebbe essere collocata anche all’interno dello Stadio Barbera, luogo di emozioni collettive e simbolo del calcio cittadino. Un concorso per la realizzazione di quest’opera potrebbe unire artisti e cittadini in un progetto che celebra non solo un atleta, ma un pezzo indelebile della storia di Palermo e dell’Italia calcistica.

La memoria è un dovere, e Totò Schillaci, con il suo volto umano e il suo spirito indomabile, merita di essere ricordato per sempre.