Gds: “Pullman preso d’assalto, che paura per il Palermo. Il sangue freddo dell’autista evita guai. Indaga la Digos”
Secondo quanto riportato oggi da Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia, il ritorno a casa del Palermo dopo la sconfitta per 2-1 contro il Cittadella è stato segnato da un agguato violento e premeditato.
L’attacco
Verso l’una e mezza della notte tra domenica e lunedì, il pullman che trasportava giocatori e staff è stato assalito nei pressi della rotonda sulla statale 113, vicino a Parco degli Ulivi, mentre rientrava al centro sportivo di Torretta. Circa trenta teppisti hanno accerchiato il mezzo, lanciando pietre, petardi, fumogeni e bombe carta.
Grazie al sangue freddo dell’autista, che ha invertito la marcia tornando all’aeroporto di Punta Raisi, è stata evitata un’escalation di violenza. Alcuni aggressori avrebbero infatti impugnato spranghe, aumentando il rischio di conseguenze ben più gravi per giocatori e dirigenti presenti a bordo.
La reazione e le indagini
Dopo l’attacco, i responsabili si sono dileguati, ma restano interrogativi sulla mancata richiesta di una scorta per il ritorno in città, considerando il clima di tensione già emerso nelle settimane precedenti.
L’allarme è stato dato immediatamente al 112 e nel giro di pochi minuti il pullman è stato raggiunto da carabinieri e polizia, che hanno scortato la squadra fino all’aeroporto. Alcuni giocatori, rimasti senza auto, hanno dovuto fare rientro a casa in taxi, mentre altri membri dello staff hanno atteso di essere accompagnati dalle forze dell’ordine al centro sportivo.
La Digos ha già avviato un’indagine per identificare i responsabili. Le telecamere di sorveglianza lungo il percorso, soprattutto nei pressi degli svincoli, potrebbero aver ripreso le quattro o cinque auto utilizzate dagli assalitori. Gli investigatori stanno anche verificando se i colpevoli siano elementi isolati o appartenenti a gruppi organizzati della tifoseria.
Reazioni e tensioni
Sui social la tifoseria si è divisa: molti sostenitori si sono dissociati dall’episodio, condannando l’agguato e isolando la frangia violenta, considerata una minoranza che danneggia l’immagine della squadra e della città. Tuttavia, il malcontento per i risultati sportivi e la gestione della società alimenta un clima di crescente tensione.
La risposta del club
Il Palermo ha espresso indignazione e condanna per quanto accaduto, sottolineando di aver “sempre rispettato ogni forma civile di contestazione da parte della tifoseria”, ma definendo l’assalto “un episodio inquietante che offende la dignità delle persone e la reputazione del club, della città e dei palermitani”.
Mentre proseguono le indagini per ricostruire i fatti e individuare i responsabili, il club rosanero è chiamato a una risposta immediata sia sul fronte tecnico che su quello dirigenziale per placare la rabbia di una tifoseria sempre più delusa.