Gds: “Primo sì in Cdm alla riforma. Svolta sulle concessioni balneari”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul primo sì in Consiglio dei Ministri alla riforma.
Il via libera, alla fine, arriva all’unanimità: Mario Draghi incassa l’attesa modifica delle concessioni balneari, tassello mancante di quella riforma della concorrenza a cui sono legati i fondi del Pnrr. Sblocco delle gare tutela degli investimenti e delle piccole realtà familiari ma anche dei consumatori, con il freno al “caro-ombrelloni”, non bastano però alla Lega, che ha votato le norme in Consiglio dei ministri ma un minuto dopo si dice pronta a chiedere modifiche in Parlamento. Mentre Fdi si scaglia contro quello che Giorgia Meloni definisce il primo «atto di esproprio» per 30mila imprese. In allarme le associazioni di categoria che minacciano barricate se il testo non verrà modificato in Parlamento.
Ma cosa prevedono le nuove norme? Concessioni assegnate tramite gara dal 2024, ma anche tutela degli investimenti fatti, considerazione per gli imprenditori che nei cinque anni precedenti hanno utilizzato lo stabilimento come principale fonte di reddito e massima partecipazione di microimprese, piccole imprese ed enti del terzo settore. Adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, ma anche un giusto rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio per tutti, anche per i disabili. E l’accesso al mare gratuito garantito a tutti con la previsione di una costante presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi).
Sono alcuni dei punti salienti degli emendamenti al ddl Concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari a cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità. Tra i principi dei decreti legislativi –si legge nella bozza –ci sono l’affida – mento delle concessioni nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità, da avviare con bando di gara almeno dodici mesi prima della loro scadenza. Andranno definiti «presupposti e i casi per l’eventuale frazionamento in piccoli lotti» e individuato un «numero massimo di concessioni» di cui si può essere titolari per «favorire l’accesso delle microimprese e delle piccole imprese», oltre agli «enti del terzo settore».