L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo pronto a trasformarsi con i nuovi innesti.
Se come dice il proverbio la pazienza è la virtù dei forti, il Palermo che esce dalla sessione invernale di calciomercato si è dimostrato fortissimo. I colpi sia in entrata che in uscita sposano al meglio la linea promossa dal City Group al momento dell’acquisizione: no a «figurine», sì a giocatori funzionali a un progetto graduale. Non c’è stata una rivoluzione co-me in estate, ma sono stati comunque fatti aggiustamenti in tutti i reparti: in difesa sono arrivati Orihuela e Graves, sulle fasce Aurelio e Masciangelo, a centrocampo Verre e in attacco Tutino.
I primi tre sono giovani di prospettiva, gli altri giocatori di grande esperienza che conoscono la Serie B e che, nel caso di Verre e Tutino, sanno an-che come si vince (rispettivamente con Pescara nel 2016 e Salernitana nel 2021): non è una promozione immediata che chiede loro il City Group, ma di diventare parte integrante di un meccanismo che, settimana dopo settimana, sta diventando sempre più efficiente, come attestano gli otto risultati utili consecutivi. Un meccanismo dove giovani e meno giovani hanno lo stesso peso, purché dimostrino di adattarsi velocemente al gioco e a un modulo, il 3-5-2, che difficilmente sarà modificato da qui a fine stagione.
Contro la Reggina, il Palermo, reduce da un periodo ricco di infortuni, potrebbe arrivare con «problemi» di abbondanza: rispetto ad Ascoli Corini avrà in più Graves, Masciangelo e Aurelio, più Verre che nelle Marche aveva esordito senza mai allenarsi a Boccadifalco. Nessuno dei nuovi dovrebbe partire titolare domenica: il tecnico ha evidenziato più volte la necessità di un inserimento graduale, per dargli modo di capire il gioco e affinare l’intesa con i compagni. Ma avere una sorta di squadra B da lanciare a partita in corso è un’arma in più per rincorrere i play-off e affrontare al meglio il febbraio di fuoco che attende il Palermo.