Gds: “Pergolizzi: «Sul piano mentale mi aspetto un passo in avanti. Facile dire sette partite vinte…»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le parole rilasciate in conferenza stampa dal tecnico del Palermo Rosario Pergolizzi in vista del match di oggi contro il Licata. «Ci aspetta una partita tostissima, so che difficoltà avremo sul piano mentale. Dobbiamo cercare di fare quello step, sempre mentale, per andare oltre la soglia. Sarà una partita ostica, contro una squadra ben preparata, che in questo momento dice di pensare alla salvezza, ma ha qualità e individualità importanti» – ha detto Pergolizzi -. L’obiettivo? Vincere: «Voglio vedere se abbiamo capito che sarà un campionato difficile, che non l’abbiamo vinto oggi. Abbiamo vinto sette partite e stiamo facendo bene, ma è troppo facile dirlo oggi. Bisogna mantenere il giusto equilibrio, ci sono ancora 81 punti a disposizione e non c’è niente di sicuro. Tutti dicono che stravinceremo il campionato, ma lo fanno in un momento in cui tutto sta andando bene. Invece voglio tenere i piedi per terra, perché so che questo campionato sarà vinto nella seconda parte di stagione». E sulla striscia di vittorie: «A me piacerebbe vincerle tutte – prosegue il tecnico – ma so che è difficile. Mi piacerebbe soprattutto migliorare nella prestazione, nella lettura e nell’intensità della partita, con un equilibrio che ci permetta di crescere. Poi il risultato può venire o meno, ma la giusta mentalità e il giusto sacrificio pagano». In attacco finora pochi minuti per la coppia Ricciardo-Sforzini: «Ho dei giocatori a cui basta guardarsi negli occhi per giocare insieme, il problema è il sacrificio.Finché non avrò questa sensazione, non giocheremo mai in questa maniera qua, perché voglio dare equilibrio alla squadra. Se siamo alla pari su questo piano, poi posso dire di avere una squadra superiore alle altre per quanto riguarda la qualità dei miei giocatori». La questione per il tecnico è mentale: «Sto cercando di far capire ai giocatori che non si tratta di tecnica o tattica. L’ambiente è più che esaltato e noi,nella nostra esaltazione, dobbiamo tenere i piedi per terra». E sulla vittoria di Biancavilla: «Per noi è stato un esame superato, ma con tante difficoltà. Ancora non siamo una squadra che può pensare di andare a stravincere, non ne siamo in grado. Tutte le partite ce le siamo guadagnate con il lavoro e con il sacrificio, non per caso. La rimonta può essere anche una questione caratteriale, ma potrebbero essere stati solo degli episodi. Dopo quei gol, abbiamo tirato una volta sola con Ricciardo e nella ripresa con Sforzini. Sotto l’aspetto tecnico, non è stata una prestazione ottimale. La partita contro il Licata ci dirà se abbiamo margini di miglioramento sotto l’aspetto caratteriale». Formazione? «Dipende solo da Martin, che si è allenato meno, e da Martinelli che ha avuto un risentimento all’adduttore . Qui però ho 27giocatori e possono giocare tutti, fare le convocazioni sta diventando difficile e per me è gratificante». Infine, un parere sul vecchio Palermo fallito: «Ne sarò sempre grato, ma sento come mia la nuova società. Quello scudetto era un obiettivo impensabile,ora non so dove sia finito quel trofeo. So che c’erano due copie, una rimasta in società e una l’ha presa Zamparini».