Nella settimana più difficle, Pergolizzi predica calma. Lo fa fuori dal campo e lo fa pure durante l’allenamento. Stando a quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”, il tecnico dei rosanero non lascia trasparire tensione nonostante la consapevolezza di dover affrontare il nemico più difficile, ovvero la pressione di un pubblico esigente: «Il risultato è quello che conta. Vincere ti fa lavorare meglio, è vero, ma mi interessa solo fare risultato. La pressione la vivo da allenatore del Palermo, consapevole delle difficoltà e che sia giusto così. So questo, ma so anche di essere primo. Ci dovrebbe essere più equilibrio». Pergolizzi è al lavoro anche per far sì che il gruppo possa cementarsi di più. Il pranzo di mercoledì scorso a Monreale è uno dei tentativi di coesione che, in questo momento della stagione, possono valere più di un allenamento: «Se oltre a pagare io mi sono sentito dire che si è mangiato bene allora fa piacere. Questo fa parte del creare il gruppo, ma è fondamentale il rispetto. Se ti chiedo qualcosa, mi devi rispondere sul campo». Pergolizzi vuole vedere appunto risposte sul campo: «Mi aspetto più continuità, quei 30-45 minuti come ad inizio stagione, quando ci trovavamo sempre avanti di uno o due gol. Mi aspetto quell’intensità, senza indietreggiare». Il Palermo dovrà affrontare la gara col Roccella qualche cambio obbligato, tra assenze e squalifiche: «Qualcosa cambierò, dipende pure da come giocheranno loro. Il Roccella ha la terza difesa del campionato e ha un ottimo portiere. Probabilmente ci vorrà l’intuizione del singolo o un calcio da fermo. Il calcio non è una scienza esatta, mamica si va in campo impreparati». Anche per questo, Pergolizzi ha pochi dubbi: «Felici gioca titolare, Silipo no. Se Ricciardo sta così, gioca. I miei dubbi sono Mauri o Martin e Kraja o Ambro. Nella vitaci sono degli esami e questo potrebbe essere uno di quelli, anche per valutare le alternative».