L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Rosario Pergolizzi, allenatore del Palermo: «Ho fatto i cambi che credo avrebbe fatto chiunque al posto mio, poi io non vinco nulla. A me dà fastidio se perdo, ma se si vince, vinciamo tutti». Soprattutto i giocatori, a cui il tecnico rivolge i complimenti: «Chi è entrato si è mostrato motivato e questo fa piacere, perché accettare la panchina quando la condizione fisica è buona è importante per un allenatore. È tutto merito dei ragazzi, dopo un primo tempo giocato sicuramente non bene». Eppure, la partita era iniziata bene: «Abbiamo fatto dieci minuti incredibili, poi la gara è cambiata quando si è fatto male un giocatore del Biancavilla e siamo stati fermi per cinque-sei minuti. Lì sono venuti fuori loro, hanno fatto meglio di noi e stavano meritando. Noi ci siamo allungati, ma nel secondo tempo abbiamo fatto meglio». Per sbloccarla, serviva una prodezza come quella di Silipo: «Io in carriera ne ho fatto uno più bello di lui in un Ascoli-Andria», ironizza Pergolizzi, che dà anche i giusti meriti all’esordiente Lucca, autore della seconda rete: «Ho scelto lui e non Ricciardo perché sta meglio, è un ragazzo di grandi prospettive e andava messo dentro. Però aspettiamo Ricciardo, così come Santana e tutti quanti. Più ce n’è, meglio è. Fosse per me vorrei una rosa di 35 giocatori. Sono convinto di avere adesso sei attaccanti allo stesso livello. Anzi, mi spiace ancora per Ficarrotta, perché avrei voluto farlo entrare. In questo momento sta cambiando e ci sta dando tanto, viene sempre bacchettato e avrebbe meritato di giocare anche lui. Diventa difficile a causa del regolamento sugli under, ma sono convinto che ci darà una grossissima mano. Vedere sempre i risultati dà fastidio. Il campionato va giocato e non abbiamo ancora vinto nulla, la partita di domenica col Licata è sin da adesso fondamentale per noi e per il Savoia. Mi auguro di prepararla bene e di andare a fare una partita diversa da tutte quelle fatte finora. Ne mancano dieci, ci sono trenta punti disponibili e sette di distacco dalla seconda, ma è un campionato tosto. Se ne vinciamo otto, forse siamo in C». Anche a Licata, l’augurio del tecnico è quello di ricevere la spinta da parte dei tifosi: «Se la gente ci segue come ci ha seguito a Ragusa, il pubblico è importante anche in trasferta. Spero ci seguano in massa. Ci mettiamo sempre di più caratterialmente, ma ripeto sempre che bisogna allenarsi durante la settimana e pedalare tanto. Non siamo né in Serie A, né in Serie B».