L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Rosario Pergolizzi, allenatore del Palermo. «Devo essere sincero, forse è stata una della partite più scorbutiche da affrontare per l’ambiente e il campo. Abbiamo trovato un’ottima squadra, recuperare non era facile e il nostro portiere è stato bravo. Credo che questo sia un risultato molto importante per noi. Non penso assolutamente all’Acireale, penso alla prossima partita col Licata. I tre punti sono importanti, ma poi finisce tutto. Questa è la dimostrazione di essere una grande squadra. Oggi devo solo dare continuità alle vittorie e vincere in un campo del genere non era affatto facile. Sarei stato contento anche con un pareggio. Sapevamo di trovare una squadra che gioca bene ed eravamo consapevoli di queste difficoltà. Con Mascara sono passati al 4-3-3, mentre prima giocavano col 3-5-2. Abbiamo pensato, dopo il cambio di allenatore: o sono motivatissimi, o sono arrabbiatissimi. Ho visto una squadra che non ha mai mollato». Non l’ha fatto neanche il Palermo: «Abbiamo preso un gol immediato e non era facile segnarne subito due. Questa è la dimostrazione di una vera squadra e come tutte le squadre vere abbiamo saputo soffrire». Senza mai rinunciare ad attaccare: «Per un quarto d’ora Sforzini e Ricciardohanno giocato insieme, abbiamo pensato a difenderci anche con gli attaccanti. Se lo facciamo, come in questa partita, non c’è sistema di gioco che non si possa usare. Loro due non devono convincermi, giocatori così basta che si guardino negli occhi. Serve però spirito di sacrificio. Lancini si è infortunato venerdì mattina, dopo l’allenamento era in sala terapie e ha svolto ulteriori terapie nel pomeriggio, senza che ci fosse allenamento. Sabato pure terapie. Parlo di lui, come di Crivello, Martinelli e Sforzini. Questo significa essere società. Avere la volontà di recuperare fa la differenza». Alla fine il nervosismo ha avuto anche la meglio, col tecnico rosanero protagonista di un battibecco dopo il fischio finale: «Il loro ds si lamentava perché chiedevo le misure del campo, ma ho voluto saperle per adattarmi negli allenamenti. Non ho fatto nulla di cattivo, non volevo certo fare un reclamo. Purtroppo il campo è meraviglioso e il contesto è bello, ma un allenatore deve stare attento anche a questi particolari».