L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su una vicenda che ha coinvolto un medito del Policlinico di Palermo.
Prima l’irruzione e gli insulti, poi l’aggressione fisica con un pugno che ha provocato gravi lesioni ad un occhio del medico di turno del reparto di Neurochirurgia del Policlinico intervenuto per difendere un giovane collega. Ancora violenza, con l’ennesimo episodio preoccupante, ai danni del personale sanitario: i due responsabili del gesto sono stati denunciati anche se per un soffio le conseguenze di questo brutale raid non sono state ancora più pesanti. Questa volta il professionista ha riportato la frattura del pavimento dell’orbita oculare sinistra, in pratica ad essere stata compromessa è stata la parte del cranio che ospita l’occhio.
I fatti risalgono a giovedì scorso quando al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria si è presentata una persona per un consulto neurologico che è stato eseguito da uno specializzando. Il paziente, però, non sarebbe rimasto soddisfatto della visita promettendo che sarebbe tornato assieme al fratello per dargli una lezione. Cosa che, in effetti, è poi accaduta come ha segnalato, in una nota inviata ai vertici del Policlinico, il professore Giuseppe Brancatelli, responsabile dell’Istituto di Radiologia che si trova nella stessa palazzina di Neurochirurgia: «Due individui –scrive il primario – si sono introdotti nella sezione di Radiologia attraverso lo scivolo che conduce al piano cantinato. Il personale presente li ha fermati chiedendo il motivo della loro presenza. Tuttavia, anziché fornire spiegazioni adeguate, hanno risposto con atteggiamenti aggressivi e minacce. Successivamente si sono diretti al terzo piano, nel reparto di Neurochirurgia, dove hanno causato lesioni gravi ad un dirigente medico».
I due fratelli si erano procurati un estintore con il quale erano pronti a colpire lo specializzando non appena l’avessero trovato: «Dov’è? Lo vogliamo ammazzare», hanno urlato al medico di turno che ha aperto la porta di Neurochirurgia. E quando quest’ultimo ha risposto di non saperlo, e di smetterla con questi atteggiamenti aggressivi, è partito il cazzotto all’occhio che lo ha tramortito facendolo cadere a terra.