Gds: “Palermo, vietato morire durante le feste. Il caro estinto rimane a casa
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza cimiteri a Palermo ai tempi del covid.
Uffici cimiteriali chiusi per Covid e 37 morti restano a casa in attesa di bolli e carte. Dopo i disagi, la burocrazia che insegue anche chi non c’è più. Non solo la cronica mancanza dei loculi e l’overbooking ai Rotoli, ora i defunti che invece la sepoltura ce l’hanno sono bloccati dal Coronavirus. E dal personale ballerino da spostare da Palazzo Barone, già in fase di sgombero per problemi di sicurezza, in altre stanze comunali dove continuare a sbrigare le pratiche.
Il caso del dipendente positivo è stato segnalato venerdì, poi ci sono state le feste e fino a ieri mattina non era stata fatta alcuna sanificazione. Solo dopo mezzogiorno è arrivato il via libera agli operatori della Reset per entrare nell’edificio di via Lincoln e spruzzare i disinfettanti. Operazione che si svolgerà nonostante la sede sia stata dichiarata inagibile da giorno 3, per problemi legati allo stato di salute dei pilastri, dopo la segnalazione partita dai titolari di un negozio cinese al piano terra, che avevano notato da tempo infiltrazioni e crolli di calcinacci davanti all’ingresso. E quelli che si erano staccati provenivano con certezza dall’ultimo piano di Palazzo Barone.
Ieri, dopo settimane di passione, pure l’inaspettato stop. I titolari delle pompe funebri si sono ritrovati fuori dal portone, con carte e istanze in mano, senza sapere come raccapezzarsi. Niente certificati, niente sepolture. I decessi sono avvenuti tutti tra Natale e Santo Stefano, eppure il caro estinto soggiorna ancora tra le pareti domestiche. È scoppiata la protesta: «Non abbiamo potuto trasferire le salme venerdì, sabato e domenica – dicono gli impresari funebri -. Si tratta di defunti che devono essere riportati a casa per le veglie e dunque devono essere trasferiti dagli ospedali o che devono parti. Stiamo aspettando che riaprano al più presto gli uffici».