L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” analizza il 2019 del Palermo, un anno terribile. Ecco quanto riportato: “Da un possibile ritorno in Serie A alla cancellazione della vecchia Us Città di Palermo. Inutile raccontare quello che è successo da gennaio in poi, troppo fresco il ricordo. Sarebbe come mettere sale sulle ferite dei tifosi. Lo scempio l’ha mandato in scena chi (Zamparini) aveva fatto grande il Palermo, chi aveva regalato grande calcio e grandi colpi. Il Palermo per anni è stato quello che è adesso l’Atalanta (è mancata solo la qualificazione in Champions, ma davvero per un nonnulla…). Poi il castello è crollato. Non all’improvviso, perché le fondamenta si sono sgretolate lentamente, fino a cedere del tutto. Il nuovo Palermo di Mirri e Di Piazza è ripartito in tutta fretta, con una squadra costruita in sole due settimane. L’avvio in Serie D è stato esaltante, le dieci vittorie di fila hanno risvegliato anche un entusiasmo dimenticato. Il calo delle ultime settimane ha riportato tutti sulla terra, bisognerà faticare per fare festa ad inizio maggio. E anche rinforzare la squadra. E per fortuna il Palermo l’ha capito. Sperando che l’anno che sta arrivando, come cantava qualcuno, porterà una trasformazione. Anzi, una… promozione”.