Gds: “Palermo, una città aperta… dalle voragini. Ecco la vergogna delle 500 buche”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle buche e le strade dissestate di Palermo.

Una città senza più strade. Ne rimangono solo manti sfaldati e buche profonde come voragini. Le piogge hanno scavato, sgretolato, innalzato l’asfalto e hanno provocato il cedimento del manto. Attraversare la città in automobile è diventato impossibile. Bisogna fare attenzione alle grosse buche, rallentare e cercare di evitarle. E se è pericoloso per gli automobilisti, ancora di più lo è per i ciclisti e i motociclisti che in quelle buche rischiano di finirci dentro. Anche i pedoni che attraversano le strade devono fare i conti con buche, voragini, fessure e rischiano di cadere e farsi male.

E la sera, quando la visibilità è ridotta, non si fa in tempo a vederle prima e dentro le buche le automobili ci finiscono con tutte le ruote. Alcune buche sono state transennate, tutte le altre sono a cielo aperto. Siamo andati in giro nella città abbandonata a se stessa, che continuerà a essere così ancora per molto tempo. La conta delle voragini In via Terrasanta, all’altezza del civico 93, una buca è stata circoscritta con un segnale di pericolo. Tutte le altre, 12 in totale, sono al centro della strada. In via Principe di Paternò, la strada che collega viale Regione Siciliana a via Libertà, di buche se ne contano 11. Prima di entrare in via Cavour si passa da via Balsano e della strada, in quella piccola via, non è rimasto quasi più nulla. C’è solo pietrisco. Quattro grosse buche rallentano il traffico e la situazione non cambia in via Cavour, dove di buche ce ne sono 10. Una delle vie, tra le più transitate, perché porta fuori città, è quella del Foro Italico. Un vero disastro. Sono 97 le buche che si  contano in entrambe le carreggiate.