Gds: “Palermo. Un piano di rientro, lacrime e sangue. La giunta punta ad avere maggiori introiti dai tributi e dalle nuove regole sulla pubblicità”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su piano del comune di Palermo per riequilibrare l’aspetto finanziario.

La giunta ha approvato il piano di riequilibrio finanziario che serve ad evitare il default del Comune. Ma se lo si vorrà intraprendere saranno vent’anni di lacrime e sangue, di sacrifici e impegno costante, di privazioni e spese contingentate per recuperare i 70 milioni di euro strutturali che servono per fare tornare il sereno.

Sarà presentato ufficialmente oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa convocata dal sindaco a Palazzo delle Aquile, benché la delibera sia stata approvata sabato sera. Leoluca Orlando, però, ha voluto blindare l’atto per poterlo illustrare personalmente ed evitare interpretazioni strumentali e polemiche. Il provvedimento, infatti, fino a ieri sera non figurava nell’elenco delle cose pubblicate nell’albo pretorio.

Ma nonostante la blindature e la consegna del silenzio, si sa ad esempio che il piano è stato licenziato con il parere contrario del ragioniere generale. La posizione di Paolo Bohuslav Basile, comunque, era attesa: lui infatti aveva presentato una proposta di dissesto come unica strada che l’ente può seguire secondo la sua interpretazione data alle norme anche alla luce di una pronuncia della Corte dei Conti. Ma ovviamente, il no del ragioniere che conosce ogni dettaglio della situazione economico-finanziaria di palazzo delle Aquile rischia di compromettere il percorso in aula del piano di riequilibrio elaborato dal direttore generale, Antonio Le Donne.

Certo, molto dipenderà dalle decisioni del collegio dei revisori che dovrà anch’esso rendere parere. Un documento di questo livello richiede un’analisi lunga e approfondita. Ma i tempi non ci sono. Entro il 27 la delibera deve essere approvata, altrimenti il dissesto scatta automaticamente. Ragione per cui si pensa che i revisori addirittura possano esprimersi in due giorni. Poi la palla passa a Sala delle Lapidi. C’è una pattuglia di opposizione agguerrita, pronta a mettersi di traverso ritenendo quasi la misura del dissesto meno compromettente e dannosa per il Comune.