Nel numero odierno del Giornale di Sicilia, Salvatore Orifici firma un approfondimento che fotografa con precisione il periodo buio del Palermo. Dalla sconfitta contro la Carrarese ai numeri impietosi delle ultime nove giornate, l’analisi non risparmia critiche e riflessioni sulla gestione della squadra, evidenziando l’urgenza di un cambio di rotta per evitare un ulteriore crollo in classifica.
Con quattro sfide impegnative all’orizzonte contro avversari come Catanzaro, Sassuolo, Bari e Cittadella, il Palermo è chiamato a rispondere con forza, lasciandosi alle spalle due mesi quasi da dimenticare.
Più sconfitte che vittorie: è questo il triste bilancio del Palermo nelle ultime nove giornate di Serie B, un periodo che equivale a un quarto di campionato. Solo dieci punti conquistati sui 27 disponibili dal 6 ottobre (Palermo-Salernitana 0-1) al 7 dicembre (Carrarese-Palermo 1-0), con una media di 1,1 punti a partita, insufficiente per una squadra che punta alla promozione.
Con due vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte, il Palermo si trova mestamente all’undicesimo posto in una classifica basata sulle ultime nove giornate, lontano dalle posizioni che contano. Le otto reti segnate, di cui sei concentrate in tre partite, e i sette gol subiti raccontano di una squadra poco incisiva e priva di continuità.
Dopo cinque risultati utili consecutivi che avevano alimentato speranze di alta classifica, la sconfitta interna contro la Salernitana ha segnato l’inizio di un periodo nero. Tentativi di ripresa come il pareggio di Modena (2-2 dopo un doppio vantaggio) e la vittoria contro la Reggiana sono stati subito annullati dalla sconfitta contro il Cittadella e dai successivi pareggi con Frosinone e Sampdoria.
La vittoria contro lo Spezia sembrava aver restituito fiducia alla squadra, ma la sconfitta a Carrara ha riportato il Palermo nel punto più basso della gestione Dionisi, con numeri che non rispecchiano le ambizioni di Serie A.
Ora il calendario non concede tregua: Catanzaro, Sassuolo, Bari e Cittadella attendono i rosanero in tre settimane che potrebbero essere decisive per cambiare il corso di una stagione che rischia di sfuggire di mano. È tempo di reagire, e di farlo subito.