L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sugli effetti del Coronavirus. Federalberghi denuncia una perdita di oltre cinque milioni di euro in cancellazioni per la città e la provincia, agenzie e tour operator dichiarano di essere già al collasso, gli agriturismo resteranno vuoti almeno fino a maggio. Sono gli effetti devastanti del Coronavirus sul turismo: si stima addirittura che possano abbassare la saracinesca quasi la metà delle mille agenzie di viaggio che operano in Sicilia. «Le strutture ad oggi registrano un’occupazione media del 10 per cento – scrive Federalberghi di Palermo – che rispetto alla media dell’anno scorso è un meno 70 per cento con un inevitabile ed immediato drastico taglio della forza lavoro». Rischiano il posto anche gli addetti delle agenzie di viaggio, come spiega Eleonora Campanella, responsabile assieme al papà Gino della storica Conca d’Oro Viaggi: «Abbiamo 22 impiegati che non possono lavorare perché è tutto fermo, siamo angosciati». Il blocco dei viaggi d’istruzione rischia di diventare una catastrofe: «Dopo aver anticipato i soldi per i biglietti aerei e gli alberghi – dice Eleonora Campanella – adesso siamo senza liquidità. Le scuole ci rispondono che non vogliono rimborsarci perché non avevamo ancora i contratti firmati. Ma, anche se ci fossero, non avevamo inserito le penali per alzare il punteggio e riuscire ad aggiudicarci con più facilità le gare. Solo ora ci stiamo rendendo conto che ci siamo dovuti sottomettere a un sistema di appalti davvero assurdo». Anche per Francesca Saitta, proprietaria dell’Hotel Athenaeum «lo stop dei gruppi scolastici, nostro maggiore cliente, è stato drammatico. Siamo al 100 per cento delle cancellazioni che corrispondono all’80 per cento del nostro fatturato. Quindi danni economici irreparabili». Le compagnie aeree, soprattutto le low cost, hanno annunciato che non risarciranno i viaggiatori per i biglietti già emessi, così come alberghi, ristoranti e noleggiatori non restituiranno le caparre: «Solo Alitalia – spiegano i titolari di Conca d’Oro Viaggi – sta restituendo gli importi versati per i biglietti fino a aprile. Ma la situazione è gravissima anche per i viaggi di nozze e individuali: ormai le persone entrano solo per annullare, abbiamo disdette addirittura per settembre. Se continua così non so per quanto potremo resistere». Gli operatori turistici invocano in coro l’intervento del Governo: «Non possiamo sostenere questa impresa da soli – afferma Ivano Ferazzoli, direttore dell’Ibis Cristal Palace – serve un’azione di sostegno dalla politica». Alla faccia del Coronavirus, Villa Igiea e l’Hotel delle Palme, chiusi per ristrutturazione dopo un periodo complicato, si stanno rifacendo il look tenendosi alla larga dalla crisi di presenze provocata dalla paura della diffusione del contagio. Villa Igiea riaprirà il primo giugno mettendo a disposizione degli ospiti 66 lussuose camere, centro benessere e attracco privato per barche e yacht. Sul sito della struttura alberghiera tutto esaurito per i primi dieci giorni, poi si va dai 500 euro a notte per una superior ai duemila per la Florio suite fronte mare. Anche l’Hotel delle Palme si sta preparando ad accogliere a luglio il ritorno dei turisti dopo (si spera) la fine dell’epidemia con cento camere, una grande spa, una piscina coperta e tre ristoranti stellati.