L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle buche nelle strade palermitane.
Una città piena di buche. Di voragini e asfalto pronto a sgretolarsi dopo poche gocce d’acqua. Ogni quartiere ha le sue insidie, ciascuna strada isuoi pericoli. Con casi da guinness dei primati, perché ci sono zone della città che non vedono una colata di bitume da anni.
E non sono solo i vicoli del centro storico o le strade dei quartieri periferici. Ci sono anche quelle che attraversano il cuore di Palermo, come corso Calatafimi e corso Tukory.
Ma il guaio vero è che non ci sono i soldi. Nel luglio di un anno fa il Comune ha tolto il contratto di servizio alla Rap e di fatto si procede solo per le emergenze, ricoprendo le piccole buche che si aprono all’improvviso con interventi tampone o, il più delle volte, transennandole. Il Comune non ha ancora pubblicato i bandi per affidare a privati il servizio di manutenzione e ieri l’associazione nazionale costruttori edili è tornata in pressing.
«Nove mesi – ha detto il presidente dell’Ance Massimiliano Miconi -, tanti ne sono passati da quando, a gennaio di quest’anno, indicavamo al Comune una strada percorribile e snella, compatibilmente con i tempi di una burocrazia efficiente, per affidare i lavori di manutenzione ordinaria in città. E sono trascorsi 14 mesi da quando il servizio di manutenzione delle strade è stato tolto alla Rap per affidarlo a privati. In tutto questo tempo, l’unica cosa che abbiamo visto aumentare non è la qualità delle strade ma il numero delle transenne per delimitare buche e avvallamenti dell’asfalto che nessuno ripristina».