L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla situazione del Ponte Corleone.
Questione di giorni, forse già dalla settimana prossima, e dovrebbero sparire i blocchi che costringono a passare uno ad uno sul ponte Corleone, almeno per quanto riguarda le auto. Oggi dovrebbe esserci una riunione in prefettura dove si parlerà dei controlli da attuare da parte della forze dell’ordine per far rispettare quelle che saranno le direttive. Insomma, sembra davvero che ci siamo e che le notizie siano finalmente positive. Già la settimana scorsa la relazione presentata da Icaro, l’azienda che si sta occupando dei controlli della struttura, aveva lasciato intravedere qualche segnale positivo.
Intanto ieri il deputato nazionale Adriano Varrica annuncia il reperimento di 7 milioni di euro per la messa in sicurezza del ponte. L’operazione, determinante per garantire l’esecuzione dei lavori, è frutto del percorso ideato e promosso dal parlamentare palermitano con l’Agenzia per la coesione territoriale, in sinergia col sindaco Orlando e col commissario Castiglioni. «I palermitani stanno patendo grossissimi disagi a causa dei restringimenti in viale Regione Siciliana – dichiara Varrica -. Sono convinto che sia compito di chiunque nelle istituzioni rendersi utile per far sì che questa emergenza sulla circonvallazione finisca il prima possibile. Grazie alle mie interlocuzioni con gli uffici competenti a Roma e in piena condivisione di intenti col sindaco Orlando e col commissario Castiglioni, abbiamo recuperato 7 milioni di euro per garantire l’esecuzione dei lavori sul ponte Corleone.
Oggi non c’è da esultare perché la buona notizia l’avremo quando riapriremo il ponte in sicurezza e senza limitazioni, ma adesso esiste un percorso che porterà certamente, e in tempi brevi, alla soluzione di un problema ventennale – spiega l’esponente M5S – Già nei prossimi giorni, sulla base degli esiti della relazione di sicurezza, potrebbero essere presi i primi provvedimenti per attenuare i disagi alla mobilità. Quando nel 2020 ho iniziato ad occuparmi della messa in sicurezza del ponte Corleone non vi erano fondi disponibili, non si conosceva lo stato dell’infrastruttura e il Comune non era nelle condizioni di portare avanti un intervento così delicato. In questi 2 anni ho promosso una strategia di rete costruttiva tra vari soggetti istituzionali che ha portato al coinvolgimento di Anas e al reperimento del milione e mezzo per analisi e progettazione e dei 7 milioni per i lavori».