L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul siparietto Instagram tra Pelagotti e Nestorovski. Si erano incontrati una sola volta prima di ieri sera, nella sfida Palermo-Empoli del 2016-2017: «Me lo ricordo bene quel gol di testa, tutta la serata è stata un dramma per noi. Quella partita non l’ho più rivista, maledetto…». afferma Pelagotti. «Noi abbiamo avuto la fortuna e la bravura di trascinare questo pubblico – ammette il portiere – anche in trasferta. Meno di duemila persone non ce ne sono state mai e questo ci dà una mano incredibile. Spero di poterlo fare, ma credo sia impossibile festeggiare la promozione con loro. Questo ci fa male, perché siamo sempre stati primi ed eravamo carichissimi per dare alla città un sorriso. La società e tutti noi vogliamo ripartire – prosegue Pelagotti – ma la Serie D è particolare e non tutte le società hanno i soldi per permettersi le prevenzioni per il Coronavirus. Noi siamo pronti per certe cose, la società ha già organizzato ritiro, tamponi e prelievi, ma le altre squadre possono fare fatica. Speriamo che regredisca il virus, perché noi vogliamo la C sul campo». Nestorovski: «Assolutamente, vi seguo sin dalla prima partita, quando avete giocato in quel campo di patate e avete vinto grazie al ragazzino che si allenava con noi (Lucera, ndr). A Palermo stavo bene, anche se le cose sono andate come sappiamo tutti. Mi spiace tanto per chi ha perso il lavoro dopo quello che è successo. Abitavo a Mondello, andavamo a mare all’Ombelico del mondo e prendevamo il caffè in spiaggia con Pomini, sono ricordi splendidi. Spero intanto che il Palermo torni dove merita, poi magari mi chiameranno. Non dipende da me». Pelagotti lancia l’amo: «È una società forte e vogliosa, con senso di appartenenza. Vogliono fare il centro sportivo e hanno grandi ambizioni».