Gds: “Palermo, sgominata la banda delle auto riciclate”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su una banda di auto riciclate sgominata a Palermo.
Prima il furto dell’auto, poi scattava l’estorsione al proprietario attraverso un intermediario a cui pagare il riscatto per la sua restituzione. La vettura, quindi, ritornava all’ovile anche se con qualche danno alla serratura dello sportello o al quadro di accensione. Chi, invece, non versava quanto richiesto correva il rischio di vederla sparire per sempre perché veniva immessa nel mondo del riciclaggio. Era il metodo del cosiddetto «cavallo di ritorno» con il quale operava una banda di venti persone, con base allo Sperone, sgominata dalla polizia al termine di un’inchiesta durata due anni.
Sono accusati a vario titolo di furto, riciclaggio, ricettazione, estorsione e anche di accesso abusivo al sistema informatico della Motorizzazione: sette sono finiti dietro le sbarre, cinque sono andati ai domiciliari, per tre è stato disposto l’obbligo di dimora e per un altro la presentazione alla polizia giudiziaria. Centinaia le auto rubate che erano finite nel giro: le indagini erano partite a giugno del 2022 quando era stata rubata la Fiat Panda di un ventenne «rinvenuta» qualche giorno dopo, all’interno della quale gli agenti del commissariato Brancaccio e della scientifica avevano scoperto l’impronta di un pregiudicato che, assieme ad altri complici, partecipava a un vasto giro di ricettazione.
Da qui le intercettazioni che avevano permesso agli investigatori di risalire ai componenti dell’organizzazione criminale. In totale sono stati accertati 22 casi di riciclaggio di veicoli, in particolare ai danni di Fiat Panda, 500 e Punto; nel mirino anche Smart, Peugeot 107, microcar Ligier e autocarri Iveco. Sarebbero state commesse almeno 14 estorsioni per la restituzione di auto sottratte ai legittimi possessori e sono stati eseguiti diversi sequestri e perquisizioni nei garage in cui venivano nascosti i mezzi rubati, allo Sperone e a Partinico.