L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su tre arresti nel palermitano per vari reati di evasione e riciclaggio.
Il pianeta ed i suoi satelliti invisibili ad occhio nudo, ma scovati dai telescopi investigativi nel buio dell’universo economico parallelo a quello legale. Società fallite che trovano nuova vita, sotto altra identità, in altre nuove di zecca che si scrollano così abilmente di dosso tutti i sassolini entrati nelle scarpe che impediscono di proseguire il cammino: tasse evase, debiti con i fornitori non sono a quel punto più un loro problema.
Uno schema ripetuto spesso dalle imprese in difficoltà (e anche no) e che la guardia di finanza ha ieri ancora una volta decodificato, mandando agli arresti per bancarotta fraudolenta e auto riciclaggio tre componenti della famiglia che gestisce la catena di negozi Hessian: ai domiciliari sono finiti Cesare Ciulla, 61 anni, presidente del consiglio di amministrazione della società in liquidazione e ritenuto dagli inquirenti l’amministratore di fatto delle società Due h srl e Primaria valigeria Quattrocchi; la moglie Patrizia Giannettino, 59 anni, amministratore unico della Due H e la figlia Noemi Ciulla, 27 anni, amministratore della Primaria valigeria Quattrocchi.
Secondo i giudici, gli indagati «distraevano, dissimulavano, distruggevano e dissipavano, in tutto e in parte, i beni della società».
La Hessian srl è stata costituita nel 2002 con la storica sede in viale Strasburgo ed aveva come attività la vendita di biancheria intima, maglieria, camicie, pigiami, moda mare, prodotti tessili ed accessori per l’abbigliamento. Oltre alla misura cautelare, i tre arrestati non potranno inoltre esercitare attività d’impresa per un anno, mentre sono finite sotto sequestro preventivo il capitale di 4 società e i sei punti vendita di abbigliamento dislocati tra la città e Cefalù. .