L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla tragedia che ha visto un motociclista perdere la vita.
Epifania di sangue sulle strade della provincia. Un morto, cinque feriti e altre lacrime per chiudere nella maniera peggiore le festività natalizie, che si erano aperte tragicamente con la scomparsa, in città, di due giovanissimi, Michelangelo Aruta (22 anni) e Simone Glorioso (17 anni), vittime dell’incidente di viale Lazio tra il 23 e il 24 dicembre. Nella notte tra venerdì e ieri a perdere la vita è stato Filippo La Barbera, 43 anni, deceduto in un terribile incidente stradale in via Lanza di Scalea. L’uomo aveva una macelleria in via Principe di Villafranca, sulla sua fine indaga il personale dell’infortunistica della polizia municipale. Non è escluso che La Barbera abbia perso il controllo del suo scooter, un Piaggio Beverly, a causa di una buca che era sull’asfalto, come hanno segnalato alcuni testimoni. Di sicuro, la strada dove è avvenuto il sinistro fatale, a pochi passi dal supermercato Il Centesimo, non è certamente perfetta, tutt’altro, con più di un avvallamento pericoloso per chi viaggia non solo su due ruote.
Nell’incidente sembrerebbe essere stata anche coinvolta, non si sa con quali modalità, anche una Jeep. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118, ma che non hanno potuto far altro che constatare il decesso di La Barbera. L’uomo, sposato e con un figlio piccolo, era residente nel quartiere Zisa, in molti hanno voluto rendere omaggio a Filippo. «Ti porterò per sempre nel mio cuore, non doveva andare così. Angelo nostro, proteggi soprattutto il nostro bambino», ha scritto sui social, in un toccante messaggio, la moglie. «Un’amicizia antica è un grande volere bene e rispetto. Mi ricordo le prime uscite e le mille avventure dei sabati sera, le chiamate a mezzanotte per dirmi scendi andiamo a mare. Sei stato l’unico amico che a 3 anni mi ha preso in braccio e mi cullavi per farmi stare calma, tu avevi 17 anni. Per molti anni abbiamo condiviso colazioni, pomeriggi insieme e anche il ritorno a casa dopo una lunga giornata di lavoro, riposandoci prima con un paio di birre e risate. Ora sei con mio papà, chissà quante cose dovete raccontarvi. Ti voglio bene Filippo, sei e sarai uno dei miei più grandi amici e ti porto nel cuore. Proteggi tua moglie, tuo figlio e tua sorella, rimarrai sempre vivo nei miei racconti e nella mia memoria, sappilo», scrive sempre su Facebook Maria, una sua amica