L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla situazione dei Rotoli a Palermo.
Ambizioso e realistico. L’assessore agli Impianti cimiteriali Toni Sala utilizza questi due aggettivi per definire il nuovo cronoprogramma del Comune per superare nei prossimi mesi l’emergenza sepolture, che conta ormai da giorni oltre mille bare accatastate ai Rotoli. Tempo massimo stabilito: fine 2022. Certo, il termine cronoprogramma non ha portato molta fortuna da quando il Giornale di Sicilia ha iniziato a martellare incessantemente su questa vicenda.
Stavolta, però, a dare forza a un’amministrazione in disarmo arrivano da Roma 2
milioni di euro che serviranno a mettere in pratica le azioni previste dal piano. Un aspetto sul quale certamente si soffermerà anche il leader della Lega Matteo Salvini, oggi in visita al capoluogo e che farà tappa proprio al camposanto della vergogna, il quale è andato in pressing per destinare questa cifra dalla finanziaria al Comune. Numeri e interventi Nello specifico, sono due i blocchi di intervento per impiegare questo tesoretto di due milioni: 350 mila euro verranno investiti per mettere in piedi un campo di inumazione da 198 posti.
Il secondo blocco di interventi è quello più sostanzioso e permetterà di ricavare altre 600 sepolture circa (al massimo 635), oltre alla riparazione del forno crematorio e alla mappatura telematica del cimitero dei Rotoli. In particolare, con un milione e 650 mila euro e con procedure rapide di affidamento dei lavori, si prevede: la manutenzione delle sepolture familiari con più di 50 anni e, quindi, già passate nella disponibilità del Comune, alcune delle quali inutilizzabili per la necessità di lavori di messa in sicurezza, da cui sarà possibile ricavare almeno 200 loculi; la manutenzione delle cappelle gentilizie acquisite al patrimonio comunale per incuria o violazioni del regolamento, molte delle quali soggette a vincolo monumentale, da cui sarà possibile ricavare almeno 63 loculi; il posizionamento di ipogei in sostituzione delle fosse perenni, attraverso scavo e installazione del prefabbricato, che consentirà di ricavare da 86 a 172 loculi; la rimozione dei separatori nelle sepolture gentilizie di tipo A e B, realizzate fra il 2009 e il 2020, per la tumulazione di una salma, invece della sistemazione di 14 cellette che consentirà di reperire da 140 a 200 posti.