L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui tanti rifiuti alla Favorita dopo Pasquetta.
Li ha accolti come la madre con i figli che non vede da tempo, che le sono stati lontani. Si è preparata, ripulita, ha organizzato tutto perché fosse la più bella festa dopo il lungo distacco. Ma la Favorita, parco maestoso della città, ha solo ricevuto pugni e schiaffi invece delle carezze e del rispetto dei suoi invitati che, dopo i picnic del ponte di festa, l’hanno lasciata devastata dai rifiuti di ogni genere: bottiglie di plastica, cibo maleodorante, sacchetti riversi anche ai piedi degli alberi. Anzi, come tocco artistico, qualche buontempone ha deciso di piantare un chiodo in un tronco e di appenderci un sacco nero con l’immondizia. Per non parlare delle sedie e dei tappeti usati forse per stare più comodi dentro quel giardino e poi gettati sui cespugli, invece di essere civilmente arrotolati, rimessi nelle auto e riportati a casa. «Dovrebbe essere così – dice l’avvocato Antonio Pensabene, responsabile dei servizi della Reset -. Ma ci saremmo accontenta di trovarli sistemati almeno vicino ai cestini gettacarte». Qualcuno lo ha fatto, la maggior parte no.
Quarantadue tonnellate di rifiuti raccolti solo nel giorno di Pasquetta, con cespugli e aree picnic ridotte peggio di discariche a cielo aperto. Uno scempio del polmone verde ad appena 24 ore dalla bonifica fatta dagli operatori della Reset, altre 10 tonnellate di spazzatura della domenica di Pasqua a base di piatti di plastica e resti dei bivacchi. Il bilancio sconfortante viene fuori dal report della partecipata del Comune, impegnata ieri mattina con cinque squadre dalle 6.30 tra i viali del parco. Gli operatori si sono sparpagliati tra l’area Vannucchi, l’Anfiteatro della Verdura, Cral e piazzale dei Matrimoni per le attività di pulizia. Se nelle prime due aree, pur essendo state rinvenute in cattive condizioni, la consolazione è che i sacchi sono stati posizionati e raccolti in punti precisi e quindi le maestranze hanno potuto svolgere le attività di rimozione in poco tempo. Nelle aree Cral e piazzale dei Matrimoni, la situazione apparsa, era «molto più tragica», dicono dalla Reset.