L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui rifiuti a Palermo.
Otto anni di ritardo, il Covid che ci ha messo lo zampino. Ma si parte. Per i commercianti del centro storico, dal 19 aprile, scatta la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Si tratta del quarto step di Palermo Differenzia 2, che arriva a sei anni di distanza dall’avvio della prima fase della differenziata nel capoluogo. L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Leoluca Orlando.
Il provvedimento coinvolgerà tutti i commercianti dell’area che dalla Stazione centrale (piazza Giulio Cesare) si estende fino a via Cavour, passando per via Roma, via Maqueda e corso Vittorio Emanuele (nel tratto da via Roma fino a via Matteo Bonello). In totale, si parla di 800 esercizi commerciali e 118 strade all’interno di questo perimetro. Inoltre, si tratta di zone ad alta densità di bar e ristoranti: di fatto, di queste 118 vie, una su tre è colonizzata dal settore food. Si pensi, ad esempio, alle aree pedonali come quella del Cassaro e di via Maqueda.
Il presidente della Rap Girolamo Caruso sottolinea come l’azienda, nonostante i problemi di carenza di personale, abbia voluto uno sprint su questo servizio nel centro storico: «Si tratta di aree spesso mortificate da discariche e conferimenti anomali di rifiuti. Ora – aggiunge Caruso – mi auguro ci sia collaborazione da parte dei commercianti, al fine di incrementare decoro e pulizia in città». In questi giorni, la Rap si occuperà di dotare i commercianti dei kit e di tutte le informazioni possibili. Tra le regole principali, il divieto di abbandono dei bidoni carrellati sul suolo pubblico. Le sanzioni vanno dai 25 ai 500 euro. La raccolta porta a porta nei negozi del centro storico riguarderà tre tipi di scarti: i rifiuti organici, il cartone e il vetro. Per quanto riguarda l’organico, la Rap, secondo quanto si legge nell’ordinanza del primo cittadino, dovrà garantirne la raccolta tutti i giorni, compresa la domenica, dalle 19 alle 3.