Gds: “Palermo. Rialzo del 5% delle tariffe, la Tari aumenta tra i rifiuti e gli evasori”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla Tari e il rialzo del 5%.

La città invasa dai rifiuti, i marciapiedi che traboccano di ingombranti, un servizio – quello di Rap – che definire insoddisfacente è un eufemismo. Nell’eterna emergenza che stringe come una morsa interi quartieri, il Comune aumenta la Tari. L’ennesima beffa, soprattutto visto che già c’erano stati l’incremento dell’Irpef e di altri tributi comunali. Con un tasso di morosità galoppante che tocca il 50%, l’incremento finisce – come sempre – a gravare nelle tasche dei bravi contribuenti. Chi non paga continuerà ad infischiarsene.

La decisione è arrivata martedì notte, dopo un Consiglio comunale di fuoco tra urla, insulti e continue sospensioni. Con una maggioranza risicata è stato dato il via libera agli aumenti del Piano economico finanziario (Pef) relativo alla Tari, che determina la somma da versare alla Rap per dare nuova linfa all’azienda e migliorarne il servizio. Il punto è proprio questo. Come spiegare ai cittadini l’aumento di una tassa, a fronte di un servizio che fa acqua da tutte le parti? L’assessore al Bilancio, Brigida Alaimo, la spiega così:

«È indubbio che il servizio debba migliorare e non lascia contento nessuno. Ma
questo tipo di aumento, che definisco fisiologico, è un’applicazione di un metodo imposto, a livello nazionale, da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ndr) che non si può discutere. Siamo difronte a una questione tecnica, non politica». Dalle tabelle Istat gli aumenti per i Comuni italiani oscillano tra il 9 e il 10%. L’aumento della Tari, in città, registra un rialzo del 5%. Un incremento, quindi, contenuto rispetto alla media, ma pur sempre un aumento in un contesto che non brilla per efficienza.

Federconsumatori – infatti – non ci sta ed è pronta alle barricate: «Un aumento intollerabile, noi abbiamo un disservizio più che un servizio», sbotta il presidente Giuseppe Lo Bello. «Metteremo in piedi una protesta – aggiunge – perché ogni incremento finisce sulla pelle del contribuente che paga». C’è anche una proposta: «Tutte le famiglie che hanno un reddito inferiore a 8 mila euro devono essere esentate dal pagamento Tari»